sabato 18 aprile 2020

SGOLIARE


SGOLIARE
Questa volta è stato il  caro amico G. L. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) a  chiedermi via e-mail di chiarirgli  significato ed etimologia  del verbo  partenopeo   in epigrafe.
Gli ò cosí testualmente risposto : in napoletano il verbo sgoliare/sgolià/sgulià, à un doppio significato: 1) togliersi/cavarsi la voglia; 2) rifiutare un cibo  dopo d’averne assunto moltissimo. Si tratta di un verbo nel primo caso intransitivo, nel secondo transitivo etimologicamente denominale di  gulio = voglia che in napoletano  è  voce attestata sia come gulio che come vulio con consueta alternanza partenopea   di  c o g in v  o altrove al contrario della v in g come ad es in guappo  che è dal latino vappa; cfr.anche  volpe/golpe, vunnella/gunnella, vongola←concula etc. ; l’etimo di gulio/vulio (donde il verbo di cui parliamo)   trae  da un incrocio tra gola e voglia  quest’ultima da collegare al verbo volere che è dal  lat. volg. *volíre, per il class. velle, ricostruito sul tema del pres. volo e del perfetto volui, ma, a mio parere  non gli è estraneo il francese antico  goule= gola.  E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico G.L. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente  chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
 Raffaele Bracale

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