IL VERBO ARRUGNARSE
Questa volta è stata la
cara amica A. M. R. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono
ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) a chiedermi via e-mail di chiarirle significato e soprattutto etimologia del datato
verbo napoletano in epigrafe. Le ò cosí
risposto: Il verbo di cui mi chiedi icasticamente si riferisce in primis ad
ogni alimento che perde [nel caso si tratti di frutta e/o verdura] la sua
originaria freschezza avvizzendosi e perciò raggrizzendosi e [nel caso si
tratti altro alimento commestibile (come la carne) in orgine ricco di acqua o
altro umore che in cottura si contragga risultando perciò di dimensione piú
contenuta rispetto all’origine. In senso traslato il verbo viene riferito anche
alle persone non piú giovani che con l’aumentare dell’età perdono indefettibilmente la loro originaria freschezza avvizzendosi, e talora raggrizzendosi, quasi contraendosi ed
estensivamente accorciandosi. Ciò détto passiamo alla questione etimologica;
una scuola di pensiero,ma erroneamente
perché tiene in non cale la semantica del verbo, lo pensa derivato da un lat. adrunculare
=piegare a mo’ di roncola. Come puoi intuire è una strada sbagliata atteso che
in realtà l’arrugnarse non corrisponde esattamente all’incurvarsi come un
falcetto, ma ad un generico restringersi, accorciarsi, corrugarsi, raggrinzirsi nei modi piú disparati. Ecco
perché reputo che l’etimologia semanticamente piú corretta è quella che legge
nel verbo un denominale del lat. ruga[= grinza, piega] per il tramite di un
*adrugan-j-are [con l’infisso frequentativo “j” ed il suffuisso riflessivo “se”].
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento,
soddisfatto l’amica A.M.R. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro
lettori e piú genericamente chi dovesse
imbattersi in queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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