sabato 6 giugno 2020

LL’ANEME PEZZENTELLE


LL’ANEME PEZZENTELLE
Chiediamoci chi si identifichi sotto la locuzione in epigrafe e rispondiamoci per contentare i tanti [tra i quali il mio carissimo S.C. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) che me ne ànno chiesto. Posso rispondere al quesito in maniera rapida atteso che la domanda non presenta particolari diffoltà. Infatti con l’espressione in esame a Napoli si identificano semplicemente le anime purganti cioè quelle anime di defunti che si trovano nella condizione e nel luogo di purificazione o di pena temporanea, ovvero  nella condizione di coloro che, morti nella grazia di Dio, non sono ancora perfettamente purificati e devono quindi purificarsi al fine di ottenere la santità necessaria per essere ammessi alla visione di Dio. Ciò in generale, ma relativamente alle anime cosiddette pezzentelle [ e cioè miserelle, poverelle]ci troviamo a parlare di quelle anime purganti dimenticate dai vivi e perciò prive, ma bisognose di quei suffragi[ preghiere, indulgenze, opere buone per le anime del Purgatorio, al fine di ottenere da Dio la remissione della pena temporale loro inflitta in sconto dei peccati commessi durante la vita terrena] che permetterebbero loro di abbreviare il tempo [o quel che sia] di permanenza del Purgatorio e pervenire al Paradiso. 
Il termine pezzentelle [femm. pl. del sg. pezzentella] è un diminutivo del termime pezzente che è dal lat. petiēnte(m) derivato del verbo petire (cioè chiedere) e vale mendico, povero; il diminutivo che ci occupa vale,come ò detto, miserelle, poverelle ed elemosinanti [quelle preghiere di cui antea].     Rammento in chiusura che soprattutto nella città bassa le anime pezzentelle sono raffigurate in piccole edicole votive come figurine di creta antropomorfe avvolte tra le fiamme a mani giunte quasi a chiedere da chi le osserva preghiere in suffragio.
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico S.C. ed interessato ogni altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente  chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
 Raffaele Bracale

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