sabato 20 giugno 2020

PARATTELLA/PRATTELLA


PARATTELLA/PRATTELLA
Mi è stato chiesto, via e-mail,  dal  fraterno amico T. A. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) di spendere qualche parola per illustrare il significato e possibilmente l’etimologia  della  voce  in epigrafe. Gli rispondo precisandogli che il datato, desueto termine parattella, attestato anche come prattella à piú di un significato: in primis indicò un vassoietto di creta, spesso smaltato, poi fu usato per indicare una piccola scodella di creta  riempita di sego nel quale insisteva un lucignolo utilizzata come fonte di illuminazione soprattutto quale ribalta di palcoscenico ed infine, per estensione di dette il nome di parattella/prattella a quella lingua di terracotta che posta sul retro di una testa di terracotta serviva e serve a collegarla al busto di stoppa degli artistici  pastori,vestiti,  napoletani, opposta alla lingua di terracotta, piú arcuata, detta “pettiglia”  posta sul davanti.
   Etimologicamente il termine parattella/prattella piú che dal lat. *plattella (piccolo piatto) è da collegarsi[cfr.Iandolo e Cortelazzo] all’iberico platel (minuscolo vassoio).
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico T. A.  ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente  chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
 Raffaele Bracale

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