INSALATA
GIAPPONESE di A. DUMAS figlio
Nota Alessandro Dumas padre (Villers-Cotterêts, 24 luglio 1802 –† Senna marittima, 5 dicembre 1870) fu un notissimo scrittore francese, maestro del romanzo storico e del teatro romantico; le sue numerosissime opere si possono dividere in varî Cicli:
Ciclo di Richelieu e Mazzarino (Luigi XIII e Luigi XIV)
·
Vent'anni dopo (1845)
Ciclo degli ultimi
dei Valois
·
La regina Margot (1845)
·
I Quarantacinque (1847)
Ciclo della Repubblica Partenopea
·
La San-Felice (1864
- 1865)
Ciclo di Maria Antonietta
e della Rivoluzione
·
Giuseppe Balsamo (1848)
·
Angelo Pitou (1851)
Opere varie
·
Pascal Bruno (1838)
- cenni storici sul personaggio realmente esistito si trovano su Villafranca Tirrena
·
Il Corricolo (1843)
·
Il tulipano nero (1850)
·
Montevideo ovvero una nuova Troia (1850)
fu il padre dell’omonimo Alexandre Dumas, figlio. Le sue ceneri furono
trasferite al Panthéon
di Parigi
il 30 novembre
2002). Suo figlio (Parigi, 27 luglio 1824 – † Marly-le-Roi, 27 novembre 1895) fu scrittore
e drammaturgo
francese.
Come il padre, è stato un autore di grande successo ed è noto soprattutto per
il suo romanzo La signora delle camelie e per sue
opere teatrali Le Fils naturel e Un Père prodigue); sia il padre che il figlio furono accaniti mangiatori e buongustai;e per Dumas padre il
fatto è avvalorato da un celeberrimo ritratto fotografico di Gaspard Félix
Tournachon, ritratto che testimonia la debordante floridezza di A.
Dumas padre; il
figlio ci à lasciato la ricetta di una gusosissima insalata che non so perché
chiamò giapponese, insalata che
qui di sèguito intendo riproporvi seppure opportunamente rivisitata in quanto
originariamente la ricetta predeva l’uso di un ingrediente (datteri di mare di
scoglio) la cui pesca è oggi tassativamente vietata; nella rivisitazione ò sostituito i datteri di
mare con cannolicchi o vongole veraci; i cannolicchi non sono buoni come i
datteri di mare, ma in taluni momenti. occorre fare di necessità virtú. Ancóra:
la ricetta originaria prevedeva l’uso di
dragoncello o estragone, (dal fr. estragon, da una voce araba
derivata dal gr. drakóntion 'draconzio') una pianta erbacea molto aromatica e piccante, con fiori raccolti in
pannocchie, usata in cucina maritata all’ aceto,alla senape e ad altro, oppure in profumeria.
Poiché alle nostre latitudini (intendo nel meridione) il
dragoncello o estragone è di quasi impossibile reperibilità, ò pensato che lo
si possa ragionevolmente sostituire con un trito sottile di aglio novello
fresco.
Passiamo dunque alla ricetta:
ingredienti
e dosi per 6 persone:
3 litri di brodo vegetale (di verdure o anche di dado (3),
1 kg. di patate vecchie a pasta gialla,
1 kg. di cannolicchi oppure in alternativa
1 kg. di vongole veraci (quelle con doppio sifone e
valve nere striate in grigio chiaro),
due prese di sale doppio,
1 bicchiere e mezzo di olio d’oliva
e.v.p.s.a f.
1 tazza da caffè di aceto di vino
bianco,
pepe bianco q.s.
2 cucchiai di dragoncello tritato
finissimo, oppure in alternativa
2 cucchiai di aglio novello fresco
tritato sottilmente,
1 costa di sedano bianco nettata,
privata dei filamenti e tritata sottilmente,
2 spicchi d’aglio secco di cui uno mondato e tritato finemente,
l’altro in camicia schiacciato,
1 bicchiere di vino bianco secco.
preparazione
Approntare i 3 litri di brodo
vegetale o con le verdure fresche o
sciogliendo in acqua fredda i tre dadi vegetali e mandare a bollore il brodo;
pulire, sbucciare le patate e lessarle nel brodo bollente; lessate che siano prelevarle sgrondandole un po’ dal brodo,
infilzandole con uno spiedino e porle in un’ampia zuppiera dove prima che si
raffreddino dividerle in pezzi irregolari con i colpi dei rebbi di una
forchetta, evitando assolutamente l’uso del coltello; prima che si raffreddino
salatele (presa di sale doppio) pepatele ed irroratele con l’olio e l’aceto,
spruzzandole con il trito di dragoncello o di aglio novello; rimestate delicatamente.
Nel frattempo se avrete scelto come
ingrediente le vongole veraci,ponetele in un’ampia
padella ben lavate e spurgate, unitevi
un aglio schiacciato, ½ bicchiere d’olio e ½ di
vino; incoperchiate ed alzate la fiamma in modo che le vongole si
aprano; alla fine prelevate dalle valve le vongole e ponetele in una scodella coprendole con il
loro sugo di apertura che avrete filtrato con un colino di garza.
Se invece avrete scelto (e ve lo consiglio!) i
cannolicchi, lavateli in acqua fredda e
scottateli per 5 minuti in acqua bollente salata,indi estraeteli dalle loro
valve tirandoli fuori delicatamente
(affinché non si rompano) con apposite pinze da cucina e poneteli in una
ciotola irrorati con un filo d’olio; uniteli alle patate rimestando
delicatamente ed irrorate il tutto con mezzo bicchiere di vino bianco secco. Fate transitare per 30 minuti
in frigo e servite questa insalata giapponese come gustoso antipasto.
Vini: secchi e profunati bianchi campani (
Solopaca, Capri, Ischia, Falanghina, Fiano, Greco di Tufo) freddi di frigo.
E
facitene salute!
Raffaele
Bracale
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