CARBONARA-ORIGINI
Sull'origine di questa ricetta si dibatte molto. C'è chi la attribuisce ai carbonari umbri che l'avrebbero importata in Roma capitale nel diciannovesimo secolo, chi invece(e forse non a torto!) vuole che la paternità sia di don Ippolito Cavalcanti duca di Buonvicino (1787–1860 ca.), nobile napoletano che tra l'altro aveva accennato se non proprio alla ricetta, a qualcosa di molto simile che può ritenersi antenata della ricetta che ci occupa; infatti sotto la data di venerdí 17/03 nel suo libro di cucina (CUCINA TEORICO-PRATICA) il Cavalcanti parla di padrenostri incaciati con ovi ,ricetta che opportunamente rivisitata o dallo stesso duca o dal Vincenzo Corrado era stata mutuata dai lavoranti carbonai che operavano nelle carbonaie delle terre del duca; e c’è chi, infine,(molto fantasiosamente!) fa risalire le origini ad un periodo molto piú recente. I vermicelli, anzi gli spaghetti alla carbonara, secondo questa fantasiosa origine sarebbero nati dall'unione di forze e di idee tra i soldati americani giunti a Roma nel 1944 ed i cuochi del posto. Il bacon e le uova in polvere delle razioni militari nelle abili mani di cuochi delle trattorie romane avrebbero fatto nascere questa delizia cremosa per il palato; ma la cosa non regge; i vermicelli, e non gli spaghetti alla carbonara, erano ben noti alla cucina partenopea ben due secoli prima del 1944. Ed infatti la priorità del documento del duca di Buonvicino, a mio avviso taglia la testa al toro, e mi fa battezzare per napoletana questa squisita ricetta e poco importa se la ricetta del duca parla non di vermicelli o di spaghetti, ma di padrenostri (formato di pasta corto di piú facile, variato e continuato utilizzo tra i lavoranti ambulanti quali i carbonai). Brak
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