13 LOCUZIONI [7.10.20] 1. PARE PASCALE PASSAGUAJE. |
2. PARÉ 'O PASTORE D''A MERAVIGLIA. |
3. MEGLIO A SSAN FRANCISCO CA 'NCOPP'Ô MUOLO. |
4.FUTTATENNE! |
5. FÀ ‘E UNO TABBACCO P''A PIPPA. |
6. FÀ TRENTA E UNO TRENTUNO. |
7.ESSERE CARTA CANUSCIUTA. |
8. ESSERE CCHIÚ FETENTE 'E 'NA RECCHIA 'E CUNFESSORE. |
9.'O RIALO CA FACETTE BERTA Â NEPOTA: ARAPETTE 'A CASCIA E LE
DETTE 'NA NOCE. 10.ABBRUSCIÀ ‘O PAGLIONE Ad litteram: bruciare il pagliericcio id est: far terra bruciata attorno a qualcuno. Grave minaccia con la quale si comunica di voler procurare, a colui cui è rivolta, un grave, gravissimo anche se non specificato danno; la locuzione rammenta ciò che erano soliti fare gli eserciti sconfitti , in ispecie quelli francesi che nell’abbondonare l’accampamento fino a quel momento occupato, usavano bruciare tutto per modo che l’esercito sopravveniente non potesse averne neppure un sia pur piccolo tornaconto.Oggi la locuzione in epigrafe è usata con due significati, uno meno grave, l’altro piú duro; nel significato meno duro l’espressione significa mancare a un impegno, a un appuntamento; nel significato piú minaccioso l’espressione è usata per minacciar imprecisati ma totali danni; infatti con l’espressione T’aggi’ ‘abbruscià ‘o paglione! si vuol significare: Devo arrecarti tutto il danno possibile, bruciandoti persino il pagliericcio su cui dormi, per non darti piú modo neppure di riposare! Anticamente l’espressione in esame venne usata come minaccia di sodomizzazione , probabilmente perché (per sineddoche) con il termine paglione si intendeva il fondoschiena che viene adagiato, per riposare, proprio sul paglione. abbruscià = bruciare, ardere, incendiare,consumare, distruggere, rovinare con l'azione del fuoco o del calore. l’etimo è da un lat. volg. ad+brusiare→abbrusiare→abbrusciare/à paglione s. m. =in primis 1 pagliericcio, saccone pieno di paglia o foglie secche usato come materasso;per sineddoche talora 2 fondoschiena; quanto all’etimo paglione è un evidente accrescitivo (cfr. suff. one) di paglia che è dal lat. palea 11. Â CASA D’’O FERRARO, ‘O SPITO ‘E LIGNAMMO. ad litteram: in casa del fabbro, lo spiedo è di legno; locuzione usata ad ironico commento di tutte quelle situazioni nelle quali, per accidia o insipienza dei protagonisti vengono a mancare elementi che invece si presupponeva non potessero mancare e ci si deve accontentare di succedanei spesso non confacenti. 12. ‘A CARNA TOSTA E ‘O CURTIELLO SCUGNATO. ad litteram: la carne dura ed il coltello senza taglio. Icastica locuzione che si usa a dolente commento di situazioni dove concorrano due o piú elementi negativi tali da prospettare un sicuro insuccesso delle operazioni intraprese. Altrove per significare la medesima cosa s’usa l’espressione di cui al successivo numero. 13. S’È AUNITO ‘A FUNICELLA CORTA E ‘O STRUMMOLO TIRITEPPE ad litteram: si è sommata ad una fune corta, una trottolina ballonzolante; tale espressione è usata quando si voglia fotografare una situazione nella quale concorrano due iatture, come ad esempio nel caso di una persona incapace ed al contempo sfaticata o di un artigiano poco valente fornito, per giunta di ferri del mestiere inadeguati, rammentando un famoso modo di dire che afferma che sono i ferri ca fanno ‘o masto e cioè che un buono aretiere è quello che posside buoni ferri...o magari – per concludere quando concorrono un professore eccessivamente severo ed un alunno parimenti svogliato. |
Brak
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