giovedì 15 ottobre 2020

5 ICASTICHE LOCUZIONI [15.10.20]

 

5 ICASTICHE LOCUZIONI [15.10.20]

1 JÍ CASCIA E TTURNÀ BAUGLIO

oppure  1 bis JÍ STOCCO E TTURNÀ BACCALÀ

 Per ambedue: Attivarsi a qualcosa, ma non addivenire a nulla!Ad litteram: Jí cascia e turnà bauglio:  Andar cassa e tornare baúle oppure jí stocco e turnà baccalà:  andare stoccafisso e tornar baccalà  id est: non approdare a nulla di concretamente apprezzabile; nel primo caso détto iperbolicamente  di chi partito quale cassa (mero contenitore) ne ritornasse, senza veri risultati, ma  con il solo nome mutato; il bauglio  è comunque nulla di piú che un semplice contenitore ad un dipresso simile, se non uguale ad una cassa! Idem dicasi, nel caso della seconda espressione jí stocco e turnà baccalà per lo stoccafisso ed il baccalà i quali  o che sia seccato ed affumicato (stoccafisso) o eviscerato, salato e conservato in barile (baccalà) è pur sempre un semplice, povero merluzzo!

Cascia: etimologicamente dal latino capsa (da capio) attraverso uno spagnolo caja

Baúglio: etimologicamente deverbale metatetico del latino bajulare=portare s.m. = baúle,  contenitore usato per portare merci o altro;altrove estensivamente gobba che insiste sul petto.

Stocco: etimologicamente dallo spagnolo/portoghese estoque =bastone

Baccalà: etimologicamente dallo sp. bacalao, e questo dal fiammingo kabeljauw

 

2 JÍ CU ‘O  CHIUMMO E CU ‘O CUMPASSO.

Ad litteram: andare con il piombo ed il compasso id est: agire in ogni occasione con estrema attenzione, tal quale gli artieri che innalzano fabbricati che usano il filo a piombo per tener sotto controllo la esatta verticalità delle mura, o il compasso per non perder di vista le proporzioni progettuali;

chiummo: etimologicamente dal latino plumbeum  con la tipica mutazione del gruppo pl che approda al napoletano chi come altrove ad es. plaga  che diede chiaia  o anche plus  diventato cchiú;

cumpasso : etimologicamente dal latino cumpassu(m)= che à il medesimo passo.

3 -TENÉ 'O SFUNNOLO

Ad litteram: avere lo stomaco sfondato Detto iperbolicamente di chi  sia

cosí tanto vorace ed insaziabile  da mangiare continuatamente ad immettendo tantissimo cibo nello stomaco, senza mai satollarsi, quasi che lo stomaco  fosse sfondato e non fosse possibile riempirlo mai.

4 -TENÉ 'O STOMMACO 'MPIETTO E 'O VELLICULO Ô PIZZO SUJO.

Ad litteram: avere lo stomaco nel petto(id est: nel torace) e l'ombellico al suo (giusto) posto. Detto ironicamente di chi lamenti continui,gravi (ma - in realtà –inesistenti) malanni.


Raffaele Bracale

 

 

 

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