6 LOCUZIONI [17.10.20]
1. FÀ ZITE E MMURTICIELLE E BBATTESIME
BBUNARIELLE.
Letteralmente: fare(partecipare a)matrimoni
e funerali e battesimi abbastanza buoni.Id est: non mancare mai, anche se non
espressamente invitati, a celebrazioni che comportino elargizioni di cibarie
e libagioni, come accadeva temporibus illis quando la maggior parte delle
cerimonie si svolgevano in casa, allorchè il parroco o prete del rione non
mancava mai di rendersi presente a battesimi o matrimoni, per presenziare
alla tavolata che ne seguiva. La cosa valeva anche per i funerali
(murticielle) giacché, dopo la sepoltura del morto, i vicini erano soliti
offrire ai parenti del defunto un pantagruelico pasto consolatorio spesso
comportante gustose portate di pesce fresco.
|
2. VIESTE CICCONE, CA PARE BBARONE.
Letteralmente:vesti Ceccone e sembrerà un
barone. La locuzione napoletana stravolge completamente quella toscana che
afferma: l'abito non fa il monaco. Il detto partenopeo, al contrario, afferma
che basta vestire accuratamente un qualsiasi Ceccone (villano) per farlo
apparire un barone...
|
3. PIGLIARSE 'E PENZIERE D''O
RUSSO.
Letteralmente: Prendersi i pensieri del
Rosso. Id est: preoccuparsi di faccende senza importanza, trascurandone altre
ben piú importanti.Il Rosso della locuzione fu un famoso ladro, che
condannato al capestro, invece di preoccuparsi della propria sorte, si
chiedeva chi sarebbe stato incaricato di portare la scala necessaria
all'esecuzione.
|
4.JÍ FACENNO 'E SSETTE
CHIESIELLE.
Letteralmente: Andar visitando le sette
chiesine. Id est: andar perdendo tempo occupato nella visita delle altrui
abitazioni e non per una reale necessità o incombenza, ma solo per il gusto
di bighellonare, soffermandosi nelle case di amici e conoscenti, magari per
scroccare un caffè o un pasto che a Napoli non si nega a nessuno! Le sette
chiese indicate nella locuzione, a Napoli sono ben note a tutti essendo
quelle disseminate sulla famosa strada di Toledo partendo da piazza Dante per
giungere a piazza del plebiscito o Largo di PALAZZO. Esse nell'ordine sono:Spirito
santo - San Nicola alla Carità - San Liborio - Santa Maria delle Grazie -
Santa Brigida - San Ferdinando - San Francesco di Paola e vengon visitate da
tutti i napoletani che nel pomeriggio del giovedí santo si recano a fare il
tradizionale "struscio" ossia la passeggiata rituale che comporta
la visita (da farsi in numero dispari)dei cosí detti Sepolcri ossia delle
solenni esposizioni del SS. Sacremento, che si tiene in tutte le chiese
cattoliche per ricordare l'istituzione del sacramento dell' Eucarestia.
|
5. VESTIRSE 'A FESSO.
Letteralmente: indossare l'abito dello
stupido. Id est: comportarsi in maniera volutamente sciocca, fare lo gnorri,
tenere un comportamento da stupido nella speranza che cosí facendo si possa
indurre una ipotetica controparte a non calcar la mano con pretese e
richieste e raggiungere cosí il fine sperato con poca fatica e minimo
impegno.È l'atteggiamento che temporibus illis tenevano taluni chiamati alle
armi per evitare la partenza per il fronte.Il fatto era compendiato nella
frase: fà 'o fesso pe nun gghí â guerra(fare lo sciocco per non andare in battaglia; spesso si
raggiungeva lo scopo, giacché non erano graditi soldati stupidi.
|
6.FÀ 'NU SIZZIA-SIZZIA.
Letteralmente: fare un sitio- sitio Id est:
richiedere ripetutamente e lamentosamente qualcosa con ossessiva petulanza.
La locuzione nasce prendendo spunto dal Sitio! pronunciato da Cristo sulla
croce. Alla richiesta del Signore i soldati risposero offrendogli
dell'aceto misto ad acqua e non per vilipenderlo
ancóra di piú,come si è - da sempre
- cercato di far credere, ma perché l’aceto misto ad acqua è la
bevanda piú adatta a spegnere l'arsura.
Brak
|
Nessun commento:
Posta un commento