10 ICASTICHE ESPRESSIONI
1.E SSEMPE CARULINA, E SSEMPE CARULINA...
Ad litteram Sempre Carolina... sempre Carolina Id
est: a consumare sempre la stessa pietanza, ci si stufa. La frase in epigrafe
veniva pronunciata dal re Ferdinando I Borbone Napoli quando volesse
giustificarsi delle frequenti scappatelle fatte a tutto danno di sua moglie
Maria Carolina d'Austria, che - però, si dice - lo ripagava con la medesima
moneta; per traslato la locuzione è usata a mo' di giustificazione, in tutte le
occasioni in cui qualcuno abbia svicolato dalla consueta strada o condotta di
vita, per evidente scocciatura di far sempre le medesime cose.
2.TRE COSE STANNO MALE A 'STU MUNNO: N'AUCIELLO
'MMANO A 'NU PICCERILLO, 'NU FIASCO 'MMANO A 'NU TERISCO, 'NA ZITA 'MMANO A 'NU
VIECCHIO.
Ad litteram: tre cose sono sbagliate nel mondo: un
uccello nelle mani di un bambino, un fiasco in mano ad un tedesco e una giovane
donna in mano ad un vecchio; in effetti l'esperienza dimostra che i bambini
sono, sia pure involontariamente, crudeli e finirebbero per ammazzare
l'uccellino che gli fosse stato affidato,il tedesco, notoriamente crapulone,
finirebbe per ubriacarsi ed il vecchio, per definizione lussurioso, finirebbe
per nuocere ad una giovane donna che egli possedesse.
3.UOVO 'E N'ORA, PANE 'E 'NU JUORNO, VINO 'E
N'ANNO E GUAGLIONA 'E VINT'ANNE.
Ad litteram: uovo di un'ora, pane di un giorno, vino
di un anno, e ragazza di vent'anni. Questa è la ricetta di una vita sana e
contenutamente epicurea. Ad essa non devono mancare uova freschissime, pane
riposato per lo meno un giorno, quando pur mantenendo la sua fragranza à avuto
tempo di rilasciare tutta l'umidità dovuta alla cottura, vino giovane che è il
piú dolce ed il meno alcoolico, ed una ragazza ancora nel fior degli
anni,capace di concedere tutte le sue grazie ancora intatte.
4.A CHI PIACE LU SPITO, NUN PIACE LA SPATA.
Ad litteram: a chi piace lo spiedo, non piace la
spada. Id est: chi ama le riunioni conviviali(adombrate - nel proverbio - dal
termine "spito" cioè spiedo), tenute intorno ad un desco imbandito, è
di spirito ed indole pacifici, per cui rifugge dalla guerra (la spata cioè
spada del proverbio).
5.ADDÓ NUN MIETTE LL'ACO, NCE MIETTE 'A CAPA.
Ad litteram: dove non metti l'ago, ci metterai il
capo.Id est: occorre porre subito riparo anche ai piccoli danni, ché - se
lasciati a se stessi - possono ingigantirsi al punto di dare gran nocumento;
come un piccolo buco su di un abito, se non riparato in fretta può diventare
cosí grande da lasciar passare il capo, cosí un qualsiasi piccolo e fugace
danno va riparato subito, prima che ingrandendosi, non produca effetti
irreparabili.
6.ZITTO A CCHI SAPE 'O JUOCO! ZITTO CHI SAPE 'O JUOCO!
Ad litteram: zitto chi conosce il giuoco! Id est:
faccia silenzio chi è a conoscenza del trucco o dell'imbroglio. Con la frase in
epigrafe olim si solevano raccomandare ai monelli spettatori dei loro giochi, i
prestigitatori di strada, affinché non rivelassero il trucco compromettendo la
buona riuscita del giuoco da cui dipendeva una piú o meno congrua raccolta di
moneta.La locuzione fu in origine sulla bocca dei saltimbanchi che si esibivano
a nelle strade adiacenti la piazza Mercato e/o Ferrovia, nel bel mezzo di una
cerchia di monelli e/o adulti perdigiorno che non potendosi permettere il pur
esiguo costo di un biglietto per accedere ai teatrini zonali ed assistervi a
gli spettacoli, si accontentavano di quelli fatti in istrada da girovaghi
saltimbanchi che si esibivano su palcoscenici di fortuna ottenuti poggiando
delle assi di legno su quattro o piú botti vuote. Spesso tali spettatori
abituali, per il fatto stesso di aver visto e rivisto i giochi fatti da quei
saltimbanchi/ prestigitatori di strada avevano capito o carpito il trucco che
sottostava ai giochi ed allora i saltimbanchi/ prestigitatori che si esibivano
con la locuzione zitto chi sape 'o
juoco! invitavano ad una sorta di omertà gli astanti
affinché non svelassero ciò che sapevano o avevano carpito facendo perdere
l’interesse per il gioco in esecuzione, vanificando la rappresentazione e
compromettendo la chétta, la raccolta di monete operata tra gli spettatori,
raccolta che costituiva la magra ricompensa per lo spettacolo dato. Per
traslato cosí, con la medesima espressione son soliti raccomandarsi tutti
coloro che temendo che qualcuno possa svelare imprudentemente taciti accordi,
quando non occultati trucchi, chiedono a tutti un generale, complice silenzio.Rammento
infine a completamento dell’illustrazione della locuzione un’altra espressione
che accompagnava quella in esame: ‘a fora ‘o singo! e cioè: Fuori dal
segno! Che era quello che tracciato con un pezzo di gesso rappresentava il
limite invalicabile che gli spettatori non dovevano oltrepassare accostandosi
troppo al palcoscenico, cosa che se fosse avvenuta poteva consentire ai
contravventori di osservare piú da presso le manovre dei saltimbanchi/ prestigitatori, scoprendo trucchi e manovre
sottesi ai giochi, con tutte le conseguenze già détte.
7.VUÓ CAMPÀ LIBBERO E BIATO: MEGLIO SULO CA
MALE ACCUMPAGNATO.
Ad litteram: vuoi vivere libero e beato: meglio solo
che male accompagnato Il proverbio in epigrafe, in fondo traduce l'adagio
latino: beata solitudo, oh sola beatitudo.
8.QUANNO 'NA FEMMENA S'ACCONCIA 'O QUARTO 'E
COPPA, VO' AFFITTÀ CHILLO 'E SOTTO.
Ad litteram: quando una donna cura eccessivamente il
suo aspetto esteriore, magari esponendo le grazie di cui è portatrice, lo fa
nella speranza di trovar partito sotto forma o di marito o di uno che soddisfi
le sue voglie sessuali.
9.QUANNO QUACCHE AMICO TE VENE A TRUVÀ, QUACCHE
CAZZO LLE VENE A MMANCÀ.
Ad litteram: quando qualche amico ti viene a
visitare, qualcosa gli manca (e la vuole da te)Id est: non bisogna mai
attendersi gesti di liberalità o affetto; anche quelli che reputiamo amici,
sono - in fondo - degli sfruttatori, che ti frequentano solo per carpirti qualcosa.
10.LL'UOCCHIE SO' FFATTE PE GUARDÀ, MA 'E MMANE
PE TUCCÀ.
Ad litteram: gli occhi sono fatti per guardare, ma le
mani (son fatte) per toccare. Con questo proverbio, a Napoli, sogliono
difendere (quasi a mo' di giustificazione) il proprio operato, quelli che -
giovani o vecchi che siano - sogliono azzardare palpeggiamenti delle rotondità
femminili.
Brak
Nessun commento:
Posta un commento