venerdì 5 marzo 2021

‘A CRIANZA D’’O SOLACHIANIELLO

 

‘A CRIANZA D’’O SOLACHIANIELLO

Mi è stato chiesto, via e-mail,  dal  caro amico A. M. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) di spendere qualche parola per illustrare significato e portata della locuzione in epigrafe.L’accontento significandogli in primis la traduzione ad litteram dell’espressione che suona in lingua nazionale:il garbo del ciabattino, ma nella città bassa, dove la locuzione nacque è un’espressione usata in maniera ironica in riferimento  alla grossolanità, rozzezza, ruvidezza, quando non scontrosità tipica del cibattino che nell’inteso comune si identifica nell’atto di percuotere violentemente le suole o relativi pezzi usati le une o gli altri per rattoppare le scarpe che gli vengono affidate perché le rimetta in sesto, azione che è quanto di piú lontano da un comportamento garbato, gentile, cortese, di belle maniere riferibile al sostantivo crianza [s.vo f.le =  complesso delle maniere di una persona ben educata; compitezza, gentilezza:bbona, mala crianza: senza crianza (buona, mala creanza; senza creanza) voce derivata dritto per dritto dallo sp. crianza, deriv. di criar 'allevare, educare', che è dal lat. creare 'creare'.]. Rammento a margine che la locuzione in esame  talora viene riferita, ma erroneamente come:” ‘a crianza d’’o scarparo” e dico erroneamente perché nel puro napoletano altro è il “solachianiello” [etimologicamente agglutinazione della voce verbale sola (3ª pers. sg.ind. pr. dell’infinito sulà= risuolare, applicare una nuova suola,azione tipica del ciabattino)con il sostantivo chianelle(=pianelle,ciabatte;  chianella etimologicamente è dal lat. planu-m con il consueto esito del gruppo pl in chi(cfr. ad es. plu(s)→chiú – plumbeu(m)→chiummo – plaga→chiaja etc.)] ed altro lo “scarparo” [ id est:il fabbricante di scarpe,in linea con l’etimologia del termine scarparo che è dal portoghese-spagnolo escarpa con l’aggiunta di un suffisso di attinenza arius→ aro di reminescenza latina.]    E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico A. A.  ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente  chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.

 Raffaele Bracale

 

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