FORA/FUORI
Interessante e meritevole di sottolineatura la differenza di evoluzione della voce napoletana fora (fuori) [derivata dal lat. fŏras] e della voce italiana fuori [derivata dal lat. fŏris.]
Nel caso di fŏri(s)→fuori in sillaba libera la
vocale tonica “ŏ” subí la normale dittongazione “uó”; nel caso invece di fora che derivò dal collaterale “fŏra(s)”, ed a causa della vocale terminale “-a”, non si incorse nel fenomeno della dittongazione dovuta alla metafonia dialettale, onde la forma definitiva di “fora”, con conservazione della tonica e con la solita vocale finale atona di tipo evanescente.
Da quanto detto se ne ricava che è erroneo usare in luogo di fora l’inesistente fore [adoperato da troppi autori patentati e/o scrittori della domenica che metton nero su bianco in napoletano]!
Raffaele Bracale
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