FÓSSE
‘ANGIULO ‘A VOCCA TOJA!
Ancóra una volta tenterò di dare adeguata risposta ad
un quesito dell’amico P.G. (al solito,
motivi di riservatezza mi impongono di
riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per
sollecitar ricerche) che mi à chiesto di mettere a fuoco portata, significato e
valenza dell’ antica espressione in
epigrafe, molto usata un tempo e che ancóra si può cogliere sulle labbra dei napoletani d’antan.
Vediamo; ad litteram l’espressione suona : Fósse di angelo
la tua bocca! Id est: Le parole che pronunci fóssero quelle di un angelo! E
cioé: Si avverasse, accadesse ciò che ài detto!
Si tratta di un’espressione propiziatoria usata a commento
di proposizioni che preannunciano fatti ritenuti altamenti positivi, nella
speranza/certezza che essi veramente si
verifichino.
Per comprendere appieno la portata della locuzione in esame
occorre far riferimento al significato primo del termine angelo e segnatamente
alla sua etimologia; orbene, atteso che angelo [dal greco ànghelos] vale
messaggero, annunciatore della parola di Dio va da sé che le sue parole siano
parole di Verità (in quanto pronunciate da Dio e riportate dal suo messo ) e
pertanto se una cosa è preannunciata da un angelo va tenuta nella dovuta
considerazione perché certamente accadrà; ragion per cui con la locuzione in esame ci si augura
che chi profferisca una determinata frase preannunciante fatti ritenuti
altamente favorevoli, buoni, utili, vantaggiosi, sia veritiero come se la sua
bocca fósse quella di un angelo!
E qui giunto mi
fermo convinto d’avere esaurito l’argomento,
d’aver adeguatamente risposto al quesito dell’amico P.G. e sperando d’avere interessato i miei consueti ventiquattro lettori.
Satis est.
R.Bracale Brak...
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