domenica 10 ottobre 2021

RIPOSTIGLIO

 

RIPOSTIGLIO

Ancóra una     volta mi trovo a  raccogliere una garbata  provocazione  del mio caro amico P.D.F.(i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) che,memore ch’io abbia piú volte affermato che il napoletano sia piú preciso e circostanziato dell’italiano, mi à sfidato  ad elencare ed a  parlare delle eventuali voci del napoletano che rendano piú acconciamente  quella  italiana dell’epigrafe e di loro eventuali  sinonimi . Come ò già détto alibi e qui ripeto  il caro amico – come diciamo dalle mie parti -  m’ à rattato addó me prore (letteralmente: mi à grattato dove mi prude, id est: mi à sollecitato sul mio terreno preferito) per cui raccolgo pure questo   guanto di sfida e  , come è giusto che sia,principio  con l’esaminare dapprima la voce dell’italiano:

ripostiglio s.vo m.le  estremamente generico [der. di riposto, part. pass. di riporre (dal lat. repōnĕre, comp. di re- e pōnĕre «porre»)].  Piccolo ambiente (stanzetta, sottoscala, armadio a muro, ecc.) destinato a deposito di oggetti e prodotti varî che si vogliono tenere in serbo o, per qualche ragione, nascondere alla vista; i sinonimi repositorio, sgabuzzino, armadio a muro, sottoscala, stanzino ànno tutti lo stesso significato ed il medesimo imprecisato  uso.

E veniamo all’ idioma  napoletano  chemolto piú icastico, circostanziato e preciso dell’italiano à svariati termini per rendere quello dell’epigrafe registrando: 

 

annascunniglio  s.vo m.le [deverbale del lat. tardo inabscondĕre, comp. di in- e abscondĕre] nascondiglio, ricettacolo, rifugio riservato ed angusto  usato  soprattutto da persone che intendono celarsi alla vista altrui.

arzenale s.vo m.le [dall’arabo dār aş-ṣinā῾a «casa del mestiere»].  1. Complesso di darsene, stabilimenti e officine per la riparazione, la manutenzione o anche la costruzione di naviglio militare. 2. Officina di fabbricazione o riparazione delle armi per l’esercito terrestre; deposito di armi; i luoghi sub 1 e 2 sono per solito segreti,  ubicati lontano dai centri abitati e ne è inibita la frequentazione a chi non sia addetto ai lavori.  3. Luogo nascosto  usato per la  raccolta, spesso disordinata, di oggetti  diversi voluminosi:

arcamatra s.vo f.le [dal lat. med. archamatra]cassa domestica in cui celare e conservare alimenti (in primis pane fresco) al sicuro di animali e/o agenti atmosferici.

caracuoncolo/ scaracuoncolo s.vo m.le doppia morfologia[con la seconda intensiva della prima attraverso la prostesi di una S rafforzativa ] di un’unica voce [ diminutivo del greco charàkion] cavità, caverna sotterranea    per molteplici usi, ma  usata soprattutto come  nascondiglio da chi abbia commesso reati e tenti di sfuggire alla cattura.

recuoncolo s.vo m.le [adattamento locale del diminutivo  greco charàkion ] cavità sotterranea    usata in periodi bellici per mettere al sicuro  gli oggetti preziosi, in quelle  piú antiche,   risalenti addirittura alla seconda fase dell’età del bronzo e gli inizî dell’età del ferro,  i paleontologi  vi ànno ritrovato  generalmente pani di rame e di bronzo ed oggetti lavorati con queste materie prime

 screttòrio/screttòrejo s.vo m.le [dal lat. mediev. Scriptorium] con doppia morfologia (la seconda registrata nel D’Ambra  risulta piú antica della prima)  piccolo stipetto annesso ad una scrivania con tavola ribaltabile usato per conservare penne, calamai, inchiostro e carta per scrivere.

E qui faccio punto fermo augurandomi d’essere stato chiaro ed esauriente ed aver soddisfatto la curiosità dell’amico P.D.F.   quella dei miei ventiquattro lettori  e di chi forte si imbattesse in queste paginette.Satis est.

R.Bracale Brak

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