lunedì 22 novembre 2021

FÀ ‘A MORTE D’’E ZZOCCOLE E FÀ ‘A FENITURA D’’E ZZOCCOLE

FÀ ‘A MORTE D’’E ZZOCCOLE  E

FÀ ‘A FENITURA D’’E ZZOCCOLE

Questa volta è stato il  caro amico T. D.N.. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) a  chiedermi via e-mail di chiarirgli  se le due espressioni partenopee   in epigrafe siano due analoghe lezioni d’un’unica locuzione, o siano diverse. Comincio col dire che si tratta di due espressioni affatto diverse ancorché possano apparire simili, la prima, che in italiano si rende con: fare la morte dei ratti è una sorta di maledizione lanciata verso qualcuno/a cui si augura connaturata nella forma “Hê ‘a fà ‘a morte d’’e zzoccole” [“Devi perire come i ratti”] di decedere schiacciato dai zoccoli dei cavalli o dalle ruote dei carri da loro trainati cosí come accadeva ai ratti che invadevano le strade napoletane tra il XIV e il  XVI secolo; si trattò cioè  di un’espressione spontanea nata dalla semplice osservazione della realtà; ben diversa è la seconda locuzione che in italiano si rende con: fare la fine dei ratti è una sorta di maledizione lanciata verso qualcuno/a cui si augura, connaturata nella forma “Hê ‘a fà ‘a fenitura d’’e zzoccole” [“Devi fare la fine dei ratti”  cioè devi decedere annegato ,travolto da un violentissimo temporale cosí come accadde ai ratti morti affogati sotto l’acquazzone che pose termine alla peste del 1656, evento che durò, facendo innumerevoli vittime, per svariati mesi  dalla  primavera  fino all'8 dicembre, festa dell'Immacolata Concezione, quando un violentissimo temporale si riversò sulla   città, sterminando i ratti e Napoli fu dichiarata ufficialmente libera dalla peste; rammento che il popolo si convinse che il temporale fu frutto di tutte le tante preghiere rivolte dai napoletani ai santi patroni san Gennaro e san Gaetano; l’espressione cioè nacque a seguito di un ben identificato accadimento.   E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico T.D.N. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente  chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.

 Raffaele Bracale

 

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