sabato 4 dicembre 2021

GUAGLIONE – significato ed etimo.

 

GUAGLIONE – significato ed etimo.

La parola in epigrafe, pur se accolta in tutti i lessici della lingua toscana, nasce a Napoli e poi di qui trasmigra, come tante altre parole quali camorra e suoi derivati, guappo, sfogliatella, vongola, scarola etc. e con il termine guaglione viene indicato l’adolescente, il ragazzo  poco piú che decenne che abbia eletto per proprio regno la strada nel cui

rutilante chiasso, si diverte, gioca e magari presta la sua piccola opera servizievole nell’intento di lucrare piccolo guadagno: ‘o guaglione d’’e servizie o guaglione ‘e puteca quando si tratti di ragazzo avviato ad un lavoro piú o meno stabilmente retribuito. Pertanto con il termine guaglione a Napoli non si indica il bambino, che è détto propriamente dalla nascita e  sino all’età di cinque anni : criaturo/a (dal tardo lat. creatura(m)→criaturo/a) o anche ninno/nenna o nennillo/nennella (voci marcate sul greco neanías) e – quando invece si tratti di neonato/a e perciò  piccolissimo/a è anche détto/a  anema ‘e Ddio. Quando invece si tratti di bambino/a che non abbia superato il terzo anno d’età s’usa il termine pisciuoccolo/piscioccola (voci deverbali del verbo pisciare ( che è  mingere, orinare ed è un derivato dal tardo lat. pitissare→pi(ti)ssare→pissare→pisciare→piscià;normale nel napoletano l’evoluzione in sci seguíto da vocale della consonante fricativa dentale sorda o sonora (s) sia scempia che doppia purché  seguíta da vocale.), atteso che trattasi di un/una bimbo/a non ancóra aduso/a ad espletare autonomamente le sue funzioni fisiologiche e debba servirsi ancóra di pannolini assorbenti e/o mutandine contentive).

Per ciò che riguarda l’etimologia di guaglione , la questione è di non poca cosa,avendo il vocabolo  scatenato la fantasia di addetti ai lavori o filologi della domenica e sono state avanzate le ipotesi piú disparate ed è molto difficile bordeggiandole attingere un sicuro approdo.

Ecco perché mi limiterò a dare un sommario elenco di détte ipotesi,  ed a suggerire alla fine, l’ipotesi che ritengo piú perseguibile.

A – si cominciò, temporibus illis, a scomodare il greco kallos, kallion: bellino, grazioso, nella pretesa forse che il guaglione dovesse essere per forza grazioso, ma  chiunque si può render conto che si trattava di una pretesa non supportata da alcuna documentata prova, per cui escluderei senz’altro l’ipotesi.

B –Si congetturò pure che guaglione potesse derivare sempre dal greco, ma dalla parola gala = latte, ma non si vede cosa possa mettere in rapporto il latte con il ragazzo di strada che non è certamente un poppante; l’ipotesi è pertanto – a mio avviso  - da scartare.

Come è, a mio avviso,  da scartare l’ipotesi C, sebbene caldeggiata, se non proposta originariamente  dall’Alessio nel suo dottissimo D.E.I.,  che fa derivare la parola di cui ci occupiamo  dal latino gàneone(m) che sta ad indicare il frequentatore di bettole, l’ubriacone, o peggio! il frequentatore di postriboli: personaggi che non posson certo  configurare, d’acchito, il guaglione. Non nego che, talvolta, il guaglione  possa aver alzato il gomito o frequentato bordelli, ma da ciò a ritenerle  sue precipue attività (tanto da farne derivare il nome...)mi pare ce ne corra!

D – Ugualmente non perseguibile mi pare l’opinione espressa dal pur grandissimo Ròlfs, che accosta la parola guaglione a guagnone  e cioè: colui che piange, ma anche questa mi pare una petizione di principio inconferente; perché mai il guaglione dovrebbe tanto piangere, da far trarre da ciò  l’origine della parola?

E – Ipotesi ugualmente da scartare son quelle che  che tirano in causa pretestuose voci  latine come  : qualus= cesto e qualis= quale, termini che semanticamente sono chiaramente  inconferenti rispetto la sostanza del nostro guaglione;

F – Si è cercato, da qualcuno di coinvolgere il francese con la parola garçon, che –è vero – indica il ragazzo di bottega, ma da esso lemma in napoletano è derivato guarzone, per cui scarto l’ipotesi.

G. – Neppure mi convince l’idea, espressa  marginalmente dall’ amico  prof. C. Jandolo  nel suo conciso Dizionario etimologico napoletano, che guaglione possa derivare da un ipotizzato valione(m) dal verbo valére: valido, vispo; quantunque morfologicamente non sia strano nel napoletano il passaggio della v  a g o c  e viceversa (cfr. ad es. guappo  che è dal latino vappa; cfr.anche  volpe/golpe, vunnella/gunnella,vulio/gulio, vongola←concula etc. ;) non  risulta però che semanticamente sia idea perseguibile atteso che    non  è statuito da nessuna parte  che tutti i guagliuni siano necessariamente vispi, validi e valenti…

H -Scarto altresí la pretestuosa derivazione dal francese gaillard, amologa del nostro gagliardo, giacché non è scritto da nessuna parte che ‘o guaglione debba essere forte e muscoloso.

 I - Sempre nell’ambito della lingua francese riporto quanto ebbe a dire il giornalista A. Fratta  scrivendo sul Mattino di Napoli allorché affermò di avere udito  in quel di Marsiglia apostrofare i ragazzi di strada con il termine vuaiú (voyou) stranamente simile al suono del nostro guagliú; si tratta  di una tentazione, ma se si esclude il tenue legame del francese voie = strada con il guaglione partenopeo troppe sono le discrepanze semantiche che ostano a che si possa accettare simile discendenza.

Per concludere mi pare si possa proporre l’ipotesi  di far discendere dal sempre vivo  basso latino  galione(m)= giovane mozzo,servo sulle galee)la parola guaglione  soprattutto tenendo presente quel ragazzo dei servizi o guaglione ‘e puteca di cui sopra.

RaffaeleBracale

 

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