COPPOLA Ê DENOCCHIE!
Ad litteram: coppola alle ginocchia È questo il modo piú cogente per suggerire un saluto il piú deferente possibile, consistente nel cavarsi di testa il berretto e portarlo con ampio gesto ossequioso all’altezza delle ginocchia,saluto da rivolgere ad un’autorità o in generale ad un uomo o donna degni di rispetto.
Preciso qui che taluno, persino compilatori di calepini della lingua napoletana, (ed uno per tutti cito l’Altamura) erroneamente non lègge l’ Ê della locuzione come contrazione di a + ‘e cioè alle, bensí la lègge - errando- come congiunzione E e finisce per stravolgere il significato della locuzione facendola diventare in luogo del corretto coppola alle ginocchia, lo scorretto coppola e ginocchia, quasi che il saluto consigliato, anzi imposto dovesse consistere in un cavarsi il berretto e piegare le ginocchia, cosa invero assurda, essendo il napoletano ormai aduso ad inginocchiarsi solo innanzi ad oggetti di culto.
coppola = berretto basso con visiera, usato spec. in Sicilia ed un po’ tutto il meridione; l’etimo risulta derivato dal tardo latino *cuppola diminutivo (vedi suff. ola) di cuppa(m) per il classico cupa(m) che indicò oltre che la botte, il barile etc. anche qualsiasi oggetto che avesse forma concava o tondeggiante e persino la nuca, quella stessa su cui si porta ben calcato il berretto a margine;
ê = alle preposizione articolata qui femminile, ma altrove anche maschile = a gli scrittura contratta di a + ‘e (le)→ê altrove a + ‘e (gli) pure →ê, come a + ‘a (la) dà â ed a + ‘o (lo/il) dà ô;
denocchie =plurale di denucchio= ginocchio con etimo dal lat. volg. genuculu(m), variante del class. geniculu(m), con successiva dissimilazione genuclu(m), assimilazione progressiva cl→cc e variazione metaplasmatica partenopea di g→d donde genuccu(m)→denucchio.
Raffaele Bracale
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