venerdì 30 maggio 2008

CUNTRORA

CUNTRORA
Ecco un altro vocabolo che, squisitamente partenopeo, partito dai vocabolarî della lingua napoletana, è approdato in quelli della lingua nazionale,(sebbene nella forma di controra) mantenendo inalterati i significati estensivi di siesta ( che è forse da un lat.: hora sexta), riposo pomeridiano, ciò che, per intenderci, nell’italiano mediatico (mutuato dal romanesco) si dice: pennichella (etimologicamente forse da un basso latino: pendicare).
Nel suo significato primo la parola cuntrora che etimologicamente viene dal latino: contra hora id est: ora contraria, avversa nel senso di inadatta al lavoro, all’applicazione e quindi da destinarsi al riposo indica quel lasso di tempo a ridosso dell’ora meridiana, quando – specie in estate – il sole picchia piú forte e le ore sono piú calde; poiché nel meridione si è soliti pranzare intorno al suddetto orario meridiano e far seguire al pranzo il riposo, la siesta, che si fanno proprio nelle ore piú calde e meno adatte al lavoro, ecco che il termine cuntrora è passato ad indicare non piú solo un certo lasso di tempo, quanto la confortevole stasi cui si è soliti dedicarsi in quel lasso di tempo: la siesta, il riposo cioè ed in tale accezione ‘a cuntrora, addolcita in controra è approdata nella lingua nazionale.
Raffaele Bracale

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