martedì 30 settembre 2008

‘E PERUCCHIE

‘E PERUCCHIE
Letteralmente con il termine in epigrafe, plurale metafonetico del masch. sing. perocchio, ci si intende riferire ai pidocchi quei piccoli insetti dal corpo piatto, con zampe corte e robuste, che succhiano il sangue dell'uomo vivendo da parassiti principalmente sulla testa,ma pure sul corpo o nei vestiti; sia la voce italiana che la napoletana ànno il medesimo etimo dal tardo latino peduc(u)lu(m), dim. di pídis 'pidocchio'(da notare, nella voce napoletana, la consueta alternanza osco - mediterranea d/r rotacizzazione della dentale d di cui ò abbondantemente detto passim). La parola in epigrafe è usata in napoletano anche per significare i soldi, il danaro in genere, ma in tal senso la voce non è da collegarsi all’insetto, in quanto, nell’ accezione di moneta, perucchie non è che la corruzione del termine purchie= danaro voce coniata sul termine nap. ed irpino porchia/sporchia ( dal verbo sporchià= germogliare)
nel significato di gemma, pollone, richiamante quel rigoglio della vita facilmente assimilabile alla rigogliosità che può dare il danaro; rammenterò ora che sia in napoletano che in italiano si sono coniate sulle voci perucchie / pidocchio delle forme aggettivali: perucchiuso/a e pidocchioso/a nel significato non solo di pieno di pidocchi, ma figuratamente di avaro, spilorcio, taccagno. e ciò perché nell’inteso comune chi è sporco ed infestato di insetti non è disponibile a ceder nulla di sé, sia pure la sporcizia. Perucchiuso/a e pidocchioso/a sono usati anche come s. m. : essere ‘nu perucchiuso/ un pidocchioso; comportarsi comme a ‘nu perucchiuso/ da pidocchioso. Mi piace chiarire infine che la voce napoletana pirchio con la quale si indica lo spilorcio, l’avaro, il taccagno è solo vagamente assonante con purchie, e con essa non à riferimenti di sorta, giacché – come già dissi alibi –penso che per l’etimo di pirchio, tenendo presente la parallela voce siciliana píllicu e lo spagnolo pelon donde peloneria= avarizia , si debba pensare ad un sia pure tenue collegamento al latino pilus= pelo per cui pirchio sarebbe uno spelato, povero che non potrebbe permettersi il lusso di spender le sue magre sostanze, nulla a che spartire con la rigogliosità richiamata dalla voce purchie.
Raffaele Bracale

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