ESSERE oppure FÀ ‘O MIRACULUSO/MIRACULOSA
L’espressione in epigrafe, che per essere intesa andrebbe resa essere o fare il miracolato/o piuttosto come letteralmente è essere o fare il miracoloso/a, è una tipica icastica espressione napoletana che qui di seguito esamino; essa à, nel inteso napoletano, significato ben diverso da quello comunemente corrente nella lingua ufficiale; infatti nel napoletano l’aggettivo miraculuso/miracolosa (che è deriv. dal lat. mediev. miracolosu(m) di miraculo ( a sua volta dal lat. miraculu(m) 'meraviglia', deriv. di mirari 'osservare con ammirazione, meravigliarsi',) oltre ad essere inteso nelle comuni accezioni dell’italiano miracoloso/osa:
1 che compie miracoli: ‘na relicuia miraculosa(una reliquia miracolosa)
2 prodotto da un miracolo: ‘nu fatto miraculuso (un accadimento miracoloso)
3 (iperbolicamente) si dice di persona straordinaria, fuori del comune, o di cosa che produce effetti strabilianti: è ‘nu cuoco miraculuso(è un cuoco miracoloso; ‘o cunziglio tujo è stato miraculuso(il tuo consiglio è stato miracoloso); ‘na pastiglia miraculosa p’ ‘o male ‘e mare(una pasticcamiracolosa contro il mal di mare);
dicevo dunque che oltre ad essere inteso nelle comuni accezioni che sono anche dell’italiano, nel napoletano l’aggettivo miraculuso/miracolosa è riferito ironicamente ad uomo o donna, (ma piú spesso a donna) che abbia una soglia di sopportazione del dolore molto bassa di talché anche per una piccolissima noia, fastidio o cruccio sia portato/a a lamentarsi in maniera esagerata con doglianze, lagnanze e querimonie eccessive salvo a troncarle di colpo e quasi súbito quando la noia il fastidio o il cruccio sia svanito repentinamente atteso che si trattava oggettivamente di noia,fastidio, dolore o cruccio di nessunissima importanza, (che altro/a avrebbe sopportato facilmente), essere o fare il miracolato/o destinato perciò ad esaurirsi in un nonnulla quasi… per miracolo e quindi l’espressione in epigrafe piú acconciamente, come ò détto, dovrebbe rendersi con essere oppure fà ‘o miraculato/a.
Raffaele Bracale
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