CAZZABBUBBOLE* CU ‘O PRESUTTO
(involtini con il prosciutto)
Gustosissima preparazione da servire o come antipasto o rompidigiuno o anche come secondo piatto accompagnata da verdure (bietole, cime di broccoli baresi, frijarielle lessate al vapore e condite all’agro con olio, aglio tritato, succo di limone o aceto, sale e pepe).
*il neologismo (frutto della mia fantasia) cazzabbubbole plurale di cazzabbubbolo nasce, come si può facilmente intendere, (in riferimento alla forma dell’involtino) dall’unione di due voci furbesche di cui la prima: cazza è ovviamente un adattamento divertito del maschile cazzo (che è dal greco marinaresco (a)kation= albero della nave)adattamento resosi necessario essendomi apparso cacofonico cazzobbubbolo, mentre la seconda bubbolo/e è maschilizzazione voluta della voce femminile bubbola/e dall’omonimo fungo (e segnatamente dal suo gambo di cui l’involtino ripete la forma); tale voce cazzabbubbolo è usata però nel mio linguaggio familiare ed in quello di alcuni amici cui l’ò data in... gratuito comodato d’uso non solo per indicare questo gustoso involtino di provola e prosciutto, ma molto piú estesamente e genericamente per indicare un qualsiasi oggetto (che anche non abbia forma di fuso) oggetto che càpiti fra le mani e di cui non si conosca o non si rammenti il nome esatto o la destinazione d’uso. cfr.: Ma ched’è ‘stu cazzabbubbolo? – A che serve ‘stu cazzo ‘e cazzabbubolo?
** la voce presutto traduce l’italiano prosciutto pop. presciutto, s. m. coscia di maiale salata e parzialmente prosciugata perché si conservi a lungo; la voce napoletana deriva da un *pro-suctu(m) modellato su ex-suctu(m)= asciutto.
E passiamo dunque alla ricetta:
ingredienti e dosi per 6 persone
1 kg di provola fresca(da latte di bufala) affumicata tenuta in frigo per 12 ore e poi tagliata in pezzi rettangolari di circa 80 - 100 g. cadauno di cm. 8 x 3 x 2;
4 etti di prosciutto crudo affettato sottilmente;
6 uova;
1 etto di pangrattato;
1 etto di pecorino grattugiato;
1 etto di farina;
abbondante olio per friggere (semi varî o arachidi o mais o girasole);
sale fino e pepe nero q.s.
procedimento
Dopo d’aver tagliato la provola in pezzi della grandezza ricordata , avvolgere attorno ad ognuno di essi una o due fette di prosciutto, ripetendo l’operazione fino ad esaurimento della provola e del prosciutto; aprire in una terrina le uova e sbatterle a spuma aggiungendo due o piú cucchiai di pecorino, pochissimo sale e due pizzichi di pepe; versare l’olio in una padella di ferro nero e portarlo su fiamma sostenuta ad altissima temperatura; nel frattempo rollare nella farina i cazzabbubbole (involtini) approntati, intingerli nelle uova, passarli nel pangrattato addizionato del pecorino residuo e friggerli fino a che siano ben dorati nell’olio ormai bollente; prelevarli con una schiumarola e porli in un piatto su cui avremo steso della carta assorbente da cucina. I cazzabbubbole vanno serviti (come ò detto) o come antipasto o come rompidigiuno, ma anche come secondo piatto (accompagnatI da verdure (bietole, cime di broccoli baresi,frijarielle) lessate al vapore e condite all’agro con olio, aglio tritato, succo di limone o aceto , sale e pepe)), pur che siano caldi di fornello!
Vini: secchi e profunati bianchi campani ( Solopaca, Capri, Ischia, Falanghina, Fiano, Greco di Tufo ) freddi di frigo.
Mangia Napoli, bbona salute! E, si ve piaceno, diciteme grazzie! !
raffaele bracale
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