giovedì 14 febbraio 2013
ABBO, ma meglio ABBÒ
ABBO, ma meglio ABBÒ
1)Quanno uno se fa abbo...,
2)Ll'abbo coglie, ‘a jastemma no"
La voce in epigrafe riportata come piana: abbo in realtà andrebbe piú correttamente letta e pronunciata accentata abbò essendo un’antica e desueta voce in uso nella provincia partenopea ma d’origine siciliana, ricavata quale estratto dall’espressione abbò(cco) e abbàcca latinismo per ab hoc et ab hac che valse tentennamento, incertezza, esitazione, titubanza, perplessità. barcamenamento, insicurezza; da ciò se ne ricava che l’espressione Quanno uno se fa abbo/abbò..., è prodromica di un’evoluzione negativa, nel senso cioè di Quando uno si fa insicuro...,( pagherà le conseguenze di questa sua incertezza, ); ugualmente con l’esppressione Ll'abbo/abbò coglie, ‘a jastemma no sta a significare che in realtà ciò che procura danno all’uomo (nel senso di essere umano) non sono le maledizioni scagliategli contro dai suoi simili, ma il proprio essere insicuro, tentennante, indeciso, irresoluto.
Brak
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