martedì 18 marzo 2014
LITE LITIGIO & AFFINI
LITE LITIGIO & AFFINI
Le parole toscane in epigrafe di cui intendo parlare questa volta, ànno – come al solito – parecchi termini che le rendono in napoletano in maniera molto attenta tenendo in considerazione il grado e l’evolversi della lite o del litigio .
Cominciamo col dire che la parola lite s.vo f.le che è dal latino lite(m) serve ad indicare onnicomprensivamente la discordia, la contesa, la controversia fino a giungere addirittura alla rissa, mentre la parola litigio s.vo f.le che è dal latino litigium da litigare, indica la disputa, la contesa fino alla contestazione davanti al giudice; come si evince il litigio si distingue alquanto dalla lite di cui è quasi un frequentativo esprimendo una lite tirata in lungo e reiterata o non mai finita.Altri sininimi nell’italiano di lite/litigio sono:
alterco, s.vo m.le discussione animata; litigio acceso; voce etimologicamente deverbale del lat. altercare, deriv. di alter 'altro, opposto';
baruffa. s.vo f.le [dal longob. biroufan].1 in primis Zuffa confusa di due schieramenti contrapposti che litigano e vengono alle mani; 2 per estensensione litigio piú o meno violento, anche di sole parole.
diverbio, s.vo m.le 1 discussione animata o aspra tra due persone; alterco, litigio: avere un diverbio con qualcuno; venire a diverbio 2 nell'antico dramma latino, la parte dialogata. Etimologicamente dal lat. diverbiu(m) 'dialogo di due attori sulla scena', comp. di dis- 'dis-1' e verbum 'parola', trad. del gr. diálogos;
battibecco, s.vo m.le diverbio, generalmente di breve durata e dovuto a motivi futili. Etimologicamente è voce derivata dall’agglutinazione della voce verbale batti (2ª p. sg. ind. pr. dell’infinito battere dal lat. tardo battere, per il class. battuere) con il s.vo becco ( dal lat. bíccu(m), di orig. celtica);
contrasto s.vo m.le 1 contrapposizione, forte diversità, discordanza: contrasto di colori, di caratteri ' pellicola a contrasto, (foto) che elimina i toni grigi intermedi | mezzo di contrasto, (med.) sostanza che introdotta nell'organismo consente di visualizzare meglio alcuni organi interni ai raggi X
2 diverbio, battibecco, discussione, disputa.
3 differenza di toni fra le parti componenti l'immagine televisiva; anche, il comando che consente di diminuire e aumentare tale differenza
4 scontro, conflitto: un contrasto di interessi; essere in contrasto con qualcuno
5 nel calcio e in altri sport di squadra, azione di un giocatore per bloccare l'attacco di un avversario
6 componimento poetico che rappresenta un dialogo o una disputa tra due personaggi o due oggetti inanimati; è caratteristico della letteratura italiana dei primi secoli: il Contrasto di Ciullo d'Alcamo. Etimologicamente è voce deverbale di contrastare (dalla loc. lat. contra stare; propr. 'stare contro');
discussione s.vo f.le 1 il discutere; esame approfondito di una questione, fatto da due o piú persone che espongono ciascuna le proprie vedute: una discussione pacata, vivace, animata; discussione letteraria, scientifica; la discussione di un progetto; un argomento in discussione; intavolare, aprire, rinviare, chiudere una discussione; intervenire nella discussione | mettere, rimettere in discussione, esprimere dubbi, fare delle riserve | essere in discussione, essere oggetto di dibattito | essere fuori discussione, essere certissimo, fuori di ogni dubbio | discussione della tesi di laurea, l'esame finale del corso degli studi universitari, durante il quale il laureando discute la propria tesi dinanzi a una commissione, per il conseguimento del titolo dottorale
2 (estens.) litigio, contrasto, alterco: ci sono continue discussioni in casa.
3 (estens.) obiezione, contestazione: obbedite senza fare discussioni
4 (dir.) nel processo civile, fase che precede la decisione della causa, in cui possono intervenire oralmente i legali delle parti | nel processo penale, la parte del dibattimento riservata alle arringhe dei difensori dell'imputato e della parte civile e alla requisitoria del pubblico ministero. etimologicamente è voce dal lat. discussione(m) 'scotimento, sbattimento', nel lat. tardo 'esame, discussione'.
E passiamo ora alla parlata napoletana che contempla circa una dozzina di differenti parole, secondo la gravità dell’azione o delle conseguenze , per tradurre le due parole toscane in epigrafe.
Abbiamo:
- agguàito s.vo m.le che è essenzialmente la lite o bega accuratamente attesa e preparata se non cercata, quasi un agguato, parola etimologicamente dal francese antico aguait che è dal germanico wanta= guardia, usata quasi per indicare l’azione proditoria di chi voglia sorprendere l’avversario privo di difesa;
- aggrisso s.vo m.le azione violenta di una o piú persone nei confronti di altra/e persona/e, che può racchiudere gli elementi costitutivi di diverse figure di reato, a seconda del modo e dei mezzi con cui viene esercitata, dell’evento verificatosi o del fine cui è diretta (omicidio, lesioni personali, percosse, violenza privata, rapina, minacce, ecc.);voce derivata dal nom. lat. aggressio→aggrisso deverbale di aggressare frequentativo di aggrĕdi.
- appícceco s.vo m.le ed il suo frequentativo appiccecata s.vo f.le rendono la lite lunga e reiterata o non mai portata a conclusione; etimologicamente ambedue le parole sono un deverbale di appiccecarse frequentativo riflessivo di appiccià che è il far piccie o coppie di cose e quindi unire e con altra accezione anche l’ardere, l’accendere,l’ attaccare (dal latino ad-piceare = attaccar con pece)il tutto semanticamente comprensibile atteso che un vero appícceco o appiccecata comportano la colluttazione fisica per la quale è necessario il contatto dei corpi; ad abundantiam le due parole a margine richiamano anche l’accezione di appiccià nel senso di ardere poi che chi collutta in un appicceco, non può esimersi, sia pure metaforicamente, dall’ardere;
- appriétto s.vo m.le un tipo particolare di lite che è quella derivante da una sollecitazione noiosa o petulante tipica – come vedemmo altrove – dell’ apprettatore cioè dell’ annoiatore; etimologicamente, come il ricordato apprettatore, anche
l’apprietto è un deverbale del latino adplictare(figuratamente: ridurre in pieghe; lat.: plecta = piega );al proposito rammenterò che anche il toscano appretto cioè la miscela chimica usata per dar particolar forma e consistenza ai tessuti o pellami, piú che al francese apprêt penso debba collegarsi al latino ad-plictare;
- barrèra s.vo f.le antica e desueta voce che 1 in primis valse posto doganale e che 2 per traslato come nel caso che ci occupa valse rissa, gridío confuso, cagnara semanticamente da ricollegare al baccano confusione, fracasso, frastuono, tipico dei posti doganali; voce dall’ispanico barrera.
- chiàjeto s.vo m.le è essenzialmente la lite tesa a reclamar per sé cose o priorità di atteggiamento davanti a talune situazioni; a Napoli infatti di chi litigando, esiga, richieda qualcosa che pensa gli spetti di diritto, s’usa dire, a mo’ di giustificazione, che se sta chiajtanno ‘o ssujo :sta reclamando il suo; etimologicamente la parola chiàjeto viene da un latino medievale: placitu(m) = disputa, lite in attesa di giudizio;
- cuntrasto s.vo m.le che è la lite forte per contrapposizione anche maschia e dura, resistenza puntigliosa etimologicamente dal basso latino contra +stare = star di contro, porsi di fronte;
- custióne s.vo m.le quasi sinonimo del precedente cuntrasto; il quasi è dovuto al fatto che mentre il cuntrasto è una lite che mira ad uno scopo pratico e concreto, la custióne spesso è portata avanti anche in maniera maschia e dura, non per motivi pratici, ma astratti o di principio; etimologicamente la custióne è palesamente dal latino quaestione(m) a sua volta deverbale di quaerere= domandare, interrogare,chiedere etc.
- frantàcheta s.vo f.le antica e desueta, ma icastica voce che 1 in primis valse tafferuglio e che 2 per estensione come nel caso che ci occupa valse rissa, situazione confusa e rumorosa causata da gente che si scontra; etimologicamente è voce formata dall’incrocio di frantura (frattura) con l’onomatopea ntrànghete/ ndrànghete (locuzione esclamativa).
- guerra s.vo f.le litigio, piú che lite, litigio cosí vasto e spropositato tale da coinvolgere un gran numero di contendenti, avversari, se non nemici, litigio destinato ad esiti spesso gravi quando non addirittura cruenti ; la parola guerra è usata spesso enfaticamente, ma inesattamente per significare di situazioni di contrapposizioni che pur essendo molto gravi e violente, si potrebbero definire piú acconciamente e tranquillamente: cuntraste o custione; etimologicamente la parola guerra attraverso lo spagnolo guerra viene da un antico tedesco wërra = contesa, discordia;
- lòteno s.vo m.le che è propriamente un litigio lungo, noioso,ripetitivo che spesso si ripropone a scadenze continue; di tale lòteno la caretteristica precipua è appunto quella d’essere noiosamente ripetitivo e quasi appiccicaticcio; etimologicamente lòteno è da collegarsi a lota = fango (dal lat. lutum a sua volta dalla medesima radice di luere=lavare, bagnare; partendo da lota(fango, terra bagnata) si va a lotulum (fangoso, melmoso, appiccicaticcio) donde con dissimilazione l→n il nostro lòteno;
- ‘mpeca s.vo f.le che connota un bisticcio futile, una faccenda importuna e fastidiosa, destinata però a risolversi in fretta; etimologicamente la parola è da collegarsi ad un ant. tedesco biga (= lite) cui è anteposto un in→’m illativo; ’mpiccia s.vo f.le contesa, contrasto, controversia, diatriba, disaccordo, disputa
‘mpicceca s.vo f.le voce di analogo significato della precedente di cui è un allungamento sillabico espressivo; etimologicamente ambedue le parole sono un deverbale di ‘mpiccecarse/appiccecarse frequentativo riflessivo di ‘mpiccià/appiccià che è il far piccie o coppie di cose e quindi unire, attaccare (dal latino ad-piceare/’m-piceare = attaccar con pece)il tutto semanticamente comprensibile atteso che una vera ‘mpiccia/’mpicceca come il pregresso appícceco o appiccecata comportano la colluttazione fisica per la quale è necessario il contatto dei corpi.
- putecarella s.vo f.le vocabolo che designa una lite di parvissima sostanza, una questioncella senza importanza, una lite da burla, quasi una contesa teatrale ; rammenterò infatti che un tempo accanto al termine jacuvella di cui ò detto altrove, i canovacci teatrali delle guarattelle furon detti: putecarelle; ciò detto veniamo súbito a parlare dell’etimologia di putecarella, consigliando di non lasciarsi tranne in inganno (come pure fa qualcuno…e tra costoro, inopinatamente l’amico prof. Carlo Jandolo) dalla parola puteca che parrebbe dare l’avvio a putecarella: la puteca (che è dal greco apoteka=in primis: farmacia ed estensivamente: bottega), non à nulla da dividere con putecarella che di puteca non è neppure il diminutivo che è putechella, e pertanto la putecarella non è da intendersi, come da taluno preteso, quale piccola lite tra avventori e bottegaio o tra i vari avventori d’un bottegaio.In realtà putecarella, etimologicamente è da collegarsi al francese petite querelle id est: piccola questione, questioncella tal quale la putecarella napoletana cui è ammesso chiunque, non necessariamente un bottegaio ed i suoi clienti;
- sbudiello s.vo m.le 1 rissa violenta tra due o piú persone con spargimento di sange; 2 uccisione o anche solo grave ferimento di qualcuno gravemente al ventre con un'arma da taglio; etimologicamente dal lat. botĕllus«budello», dim. di botŭlus «salsiccia»]con protesi di una esse intensiva.
- sciarra s.vo f.le è segnatamente la circoscritta, amabile lite tra innamorati, lite che il piú delle volte si risolve rapidamente, senza conseguenze apprezzabili e la pace che ne segue è sottoscritta con molti appassionati baci; l’etimologia è araba, derivando il termine sciarra da šarr che à però il piú generico, ampio significato di lite, contesa;
- smanecata s.vo f.le lite, alterco che si sostanzia in un diverbio ad alta voce, accompagnato da un pletorico, eccessivo agitarsi, dimenando le braccia con fare animoso; etimologicamente smanecata è marcata su maneca (che è dal latino manica da manus + ica suff. di appartenenza) con la tipica prostesi di una s intensiva, che indica appunto il gran agitarsi delle braccia e per esse delle maniche che le contengono;
- spellicciata s. f.le zuffa continuata, pesante tafferuglio, colluttazione estrema tanto violenti da metaforicamente toglier di dosso ai contendenti il pelo, o meno metaforicamente e con piú probabilità costringerli a liberarsi si indumenti pesanti (giacche, cappotti, pellicce) che risultassero d’intralcio. Etimologicamente denominale di pelliccia (dal lat. tardo pellicia(m), f. sost. di pellicius, agg. di pellis 'pelle')con protesi di una s distrattiva.
- tiritòsta s.vo m.le : durissimo alterco reiterato in cui nessuno dei due contendenti vuol recedere dalle proprie posizioni, alterco che si sostanzia appunto in un tiremmolla continuo in cui se si fanno le viste di concedere qualcosa, súbito si riafferma il proprio assunto, nella ferma intenzione di non recedere dalle proprie idee e/o posizioni; etimologicamente, nel significato di insieme di durezze la parola può spiegarsi con l’addizione di una voce francese e di una latina e cioè di tiri ( ant. franc. tiere= unione)+ tosta (= cose dure; neutro plurale di tostum part. pass. del verbo tostare frequentativo di torrere = abbrustolire e quindi indurire).
Non mi pare ci siano altri vocaboli napoletani che traducano quelli in epigrafe; per cui mi fermo qui, sperando d’avere accontento i miei ventiquattro lettori. Satis est.
Raffaele Bracale
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