lunedì 18 dicembre 2017

VARIE 17/1300



1.SENZA DENARE NUN SE CANTANO MESSE.
Senza denaro non si celebrano messe cantate. Cioé: tutto à il suo prezzo.
2.SFILÀ 'A CURONA
Ad litteram: sfilare la corona Id est: dar la stura ad una lunga sequela di ingurie e contumelie dirette a chi se le meriti, ingiurie reiteratamente ripetitive quasi alla stregua di grani di una corona che però per la verità, viene usata per reiterare preghiere e non contumelie. La reiterazione delle ingiurie è tanto lunga e violenta da determinare lo sfilarsi dei grani dell’ipotetica corona usata per contare le contumelie.
3.SFRUCULIÀ 'A MAZZARELLA 'E SAN GIUSEPPE
Ad litteram: sbreccare il bastoncino  di san Giuseppe id est: annoiare, infastidire, tediare qualcuno molestandolo  con continuità asfissiante.
La locuzione  si riferisce ad un'espressione che la leggenda vuole affiorasse, a mo' di avvertimento,  sulle labbra di un servitore veneto posto a guardia  di un bastone ligneo ceduto da alcuni lestofanti al credulone tenore Nicola Grimaldi (1700 ca), come appartenuto al santo padre putativo di Gesù. Il settecentesco celeberrimo tenore il 1° agosto del 1713 rientrò a Napoli da Venezia - dove aveva trionfato a “La Fenice” - convinto di recare con sé l’autentico bastone (la mazzarella) al quale San Giuseppe si era sostenuto nell’accompagnare la Madonna alla Grotta di Betlemme e che (stando almeno a quanto fa intendere Annibale Ruccello) si favoleggiava fosse efficace strumento per scacciare il Maligno dal corpo degli indemoniati. Espose dunque,  in una nicchia ricavata nel salotto del suo palazzo (palazzo Cuomo) alla Riviera di Chiaia, il bastone e vi pose a guardia un suo servitore veneto con il compito di rammentare ai visitatori di non sottrarre, a mo' di sacre reliquie, minuti pezzetti (frecule) della verga, insomma di non sfregolarla o sfruculià. Come si intende il verbo a margine è dunque un denominale che partendo dal s.vo latino frecula (pezzettino) addizionata in posizione protetica di una esse (distrattiva) è approdato a sfruculià/sfreculià passando attraverso una s (intensiva)+ il lat. volg. *friculiare=sfregare dolcemente, ma insistentemente fino a sbreccare in tutto o in parte l’oggetto dello sfregamento; chiaro ed intuitivo il traslato semantico da sfregare/sbreccare e l’infastidire.
  Normalmente, a mo' di ammonimento,  la locuzione è usata come imperativo preceduta da un corposo NON.
4.SFRUCULIÀ 'O PASTICCIOTTO
Ad litteram: sbreccare il dolcino. Id est: annoiare, infastire, molestare qualcuno; locuzione di valenza simile alla precedente, usata anch'essa in tono imperativo preceduta da un canonico NON. Qui, in Luogo della mazzarella, l'oggetto fatto segno di figurate sbreccature è un ipotetico pasticcino, chiaramente usato eufemisticamente al posto di un intuibilissimo sito anatomico maschile.
5.SGUMMÀ/SCUMMÀ 'E SANGO
Ad litteram: far perdere la gomma al sangue. Id est: percuotere tanto violentemente qualcuno e segnatamente colpirlo sul volto fino a fargli copiosamente emettere dalle fosse nasali fiotti di sangue divenuto a seguito delle percosse cosí fluido da scorrere liberamente quasi avesse perduto la gomma o l’ipotetico collante che ne determinano la naturale vischiosità perduta a sèguito delle percosse.
BRAK

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