martedì 29 gennaio 2019

MEZZANIELLE PICCANTE


MEZZANIELLE PICCANTE

Ingredienti e dosi  per 6 persone:

600g di mezzanelli/e spezzettati/e in pezzi di ca 5 cm.
6 zucchine napoletane piccole verdi e sode,
3 polputi peperoni quadrilobati: 1 rosso ed 1 giallo,
½ kg.pomidoro pachino (ciliegini),
sale doppio un pugno,
sale fino q.s.,
pepe nero q.s.,
basilico fresco alcune foglie,
1 peperoncino piccante aperto longitudinalmente,
 1 etto di pecorino  grattugiato,
2 cipolle dorate mondate e tritate finemente,
2 bicchieri di olio di semi per frittura,
1 bicchiere d’ olio d'oliva e.v. p.s. a f.

Procedimento.
Tagliare a rondelle (allo spessore di ½ cm.)  le zucchine, distenderle per mezz’ora al sole su di un canevaccio, indi  friggerle  in una padella di ferro nero  con olio di semi bollente e profondo  e tenerle da parte in caldo;  passare in forno caldo (200°) i peperoni,  spellarli sotto un getto d’acqua fredda, eliminando torsoli, semi interni e costoline bianche, indi   sfilettarli (in falde della grandezza d’un pollice); in un’ampio tegame   soffriggere l'olio e.v. p.s. a f  con le cipolle tritate, aggiungere le falde  di peperoni cotti, i pomidoro pachino tagliati in quattro parti,il peperoncino piccante aperto longitudinalmente  sale fino  e mezza tazza da latte   d'acqua bollente e fare cuocere per 30 min.circa. A parte portare ad ebollizione abbondante (otto litri)acqua salata (pugno di sale doppio) e lessarvi al dente i/le mezzanelli/mezzanelle; a  pronta cottura  scolarli/e accuratamente  e versarli/e nella padella con il  sugo già pronto, rimestandole per tre minuti; indi  versarvi le zucchine fritte,  il basilico fresco spezzettato a mano  ed il formaggio grattugiato e  servire in tavola caldi/e di fornello aggiungendo ad libitum del pepe per sentirne il profumo!

Vini: Corposi vini rossi campani (Solopaca, Aglianico, Piedirosso, Taurasi) serviti a temperatura ambiente.
Mangia Napoli, bbona salute! E si ve piàceno dicíteme: Grazie!
NOTA
I Mezzanelli/e (mezzanielle/mezzanelle) sono un tipico formato di pasta lunga e doppia, in uso nella cucina napoletana dove vengono usati mai cotti interi nella loro lunghezza, ma tassativamente spezzettati in pezzi di circa 4 o 5 cm.Si tratta di una pasta che è nota con una forma doppia di nome: una maschile (mezzanielle) ed una femminile (mezzanelle) ora sia che si tratti di mezzanelle, sia si tratti di mezzanielle con tale formato di pasta ci troviamo di fronte ad un formato molto simile ai pirciatielli, sebbene di calibro piú doppio ci troviamo di fronte cioè al formato che fa da trait d’union tra i formati doppi e lunghi e quelli di transito come i mezzani (etimologicamente da un lat. medianu(m), deriv. di medius 'mezzo' atteso che tale formato di pasta fa quasi da mediano tra i formati lunghi e quelli corti), da cui con un pretestuoso vezzeggiativo diminutivo traggono il nome sia che lo si intenda femminile (mezzanelle) sia che lo si intenda maschile (mezzanielle). Al proposito rammenterò che – come accade spessissimo in napoletano (cfr. cucchiaro/ cucchiara – tammurro/tammorra – tino/tina – carretta/carretto etc.con due sole  eccezioni di tiano/tiana, caccavo/caccavella) - con il nome femminile si intende qualcosa di piú grosso del corrispondente maschile con la sole eccezioni, come ò detto,  di tiano che è inteso piú grosso di tiana,e di ,  di caccavo che è inteso piú grosso di caccavella , per cui le mezzanelle ànno un calibro leggermente maggiore dei mezzanielle; rammenterò altersí che mentre i perciatelli (in italiano impropriamente bucatini) sono un formato di pasta quasi simile ai mezzanelli di cui son solo un po’ piú sottili, possono esser cotti e serviti, per come sono lunghi, questi a margine, per esser di calibro maggiore devono essere tassativamente ridotti in pezzi di altezza di ca 4 – 5 cm. Al proposito di bucatine – pirciatielle = bucatini – foratini dirò che v’è una differenza tra il bucatino ed il perciatello; il bucatino s.m. è una pasta alimentare consistente in un grosso spaghetto piuttosto doppio e bucato per tutta la sua lunghezza, va da sé che il nome bucatino è da collegarsi al fatto che tale tipo di pasta è bucata; la medesima bucatura centrale che percorre la pasta per tutta la sua lunghezza la si ritrova nei pirciatielle grossi spaghetti piú doppi dei precedenti bucatini; poiché la voce verbale bucare (perforare) non è napoletana, se ne deduce che tra bucatine e pirciatielle la pasta piú tipicamente partenopea sia la seconda, atteso che il verbo bucare (perforare) è reso in napoletano con la voce pircià (che è dall’antico francese percer) da cui derivano ‘e pirciatielle.
del suffisso di pertinenza arius→aro.
Vini: Corposi vini rossi campani (Solopaca, Aglianico, Piedirosso, Taurasi), stappati un’ora prima di usarli ,  possibilmente scaraffati e  serviti a temperatura ambiente
Mangia Napoli, bbona salute!


raffaele bracale


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