sabato 9 febbraio 2019

PASTA E PISELLI


PASTA E PISELLI

Nota
 Di questa gustosa minestra sarebbe opportuno parlar all’approssimarsi della primavera, in quanto un tempo  tale minestra  fu quasi esclusiva della stagione primaverile allorché si raccoglievano, quale primizia, i frutti e segnatamente i semi eduli i veri e propri piselli (dal lat. volg. *pisellu(m), dim. di pisum, che è dal gr. píson 'pisello') di questa  pianta erbacea rampicante con fiori bianchi o colorati, foglie composte e baccelli contenenti semi verdi sferici (fam. Leguminose);da un po’ di tempo a questa parte, fortunatamente,  soprattutto per merito della surgelazione industriale, i piccoli piselli primaverili si trovano durante tutto l’anno e tali  prodotti conservati  non ànno nulla da invidiare a quelli freschi di campo e talvolta sono addirittura migliori (a sentire le nostre accorte massaie) di talché è possibile  durante tutte le stagioni l’anno approntare la appetitosa, salutare, gustosa minestra in epigrafe e ve ne posso perciò dire anche in tempo invernale.

ingredienti e dosi per 6 persone

1 kg.  di piselli freschi (peso lordo) oppure
5 etti  di piselli sgranati  o surgelati,
1 spicchio d’aglio mondato e tritato finemente,
1 cipolla bianca tritata,
1 carota grattata e tritata,
½ costa di sedano grattata e tritata,

½ bicchiere  di olio extravergine di oliva ,
1 cucchiaio di strutto,
1 etto di pancetta tesa tagliata a listelli cm 5 x 1 x 1,

1 litro o piú di brodo vegetale anche  di dado ,
 sale fino alle erbette e pepe bianco q.s.,
4 etti  di pasta (tubetti tipo avemaria,oppure stortini per una minestra classicamente asciutta,   o vermicelli spezzati (2 cm.) nel caso si preferisca, ma io lo sconsiglio, una minestra piuttosto brodosa,
1 etto   di Pecorino laticauda grattugiato .
1 ciuffo di mentuccia lavato asciugato e tritato finemente.
procedimento
Sgranare i piselli.
Approntare il trito fine di aglio, cipolla, carota e sedano e farlo soffriggere in una pentola per minestra con l’olio ed il cucchiaio di sugna a fiamma media.
Riscaldare il brodo e tenerlo a temperatura.
Quando il trito  sarà dorato aggiungere la pancetta e dopo cinque minuti  i piselli (quelli surgelati non occorre scongelarli), allungare con una ramaiolata di brodo bollente  e farli cuocere a fuoco vivo per 10 minuti dalla ripresa del bollore.

Aggiungere 4-5 mestoli di  brodo, portarlo ad ebollizione, regolare di sale ed aggiungere  la pasta; a Napoli si usano, per questa minestra o i tubetti piccoli (avemarie) oppure gli stortini per una minestra classicamente asciutta,si possono usare anche  i vermicelli spezzati nel caso si preferisca, ma io lo sconsiglio, una minestra piuttosto brodosa,:dipende dai gusti o dalle tradizioni familiari; personalmente preferisco le avemarie,o gli stortini poiché amo secondo tradizione  le minestre asciutte (per modo che nel piatto si possa infiggere una forchetta che vi  resti ben dritta) e non brodose.  Cuocer la pasta  a seconda del gusto o del tempo di cottura consigliato sulla confezione  della pasta scelta. Aggiungere qualche mestolo di brodo se necessario.
A fine cottura unire il pecorino ben grattugiato,il trito di mentuccia,  mescolare bene e lasciare riposare un paio di  minuti prima di servire,spolverizzando in fine con una generosa macinata a fresco  di pepe bianco.
Vini:  secchi e profunati bianchi campani ( Solopaca, Capri, Ischia, Falanghina, Fiano, Greco di Tufo) freddi di frigo.

Mangia Napoli, bbona salute!
Raffaele Bracale



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