7 ICASTICHE LOCUZIONI
1. 'O PATAPATO (o anche 'O PARAPATO oppure 'o PATABBATE) 'E LL'ACQUA oppure ‘O PATAPATO (o anche 'O
PARAPATO oppure 'o PATABBATE)D''E
MAZZATE etc.
Iperbolica
locuzione, intraducibile ad litteram,
con la quale si vuol significare che
l'acqua o le percosse o quanto altro non richiamato espressamente dall'epigrafe è sparso in gran quantità e
viene usata ad es. a commento di un
improvviso copioso temporale o come pesante minaccia rivolta da un adulto nei confronti di un
ragazzo al quale si promette una estesa gragnuola di percosse.
Premesso
che, contrariamente da quanto affermato
da taluno, il termine patabbate non richiama nessuna gerarchia ecclesiastica,
essendo solo la corruzione del termine cardine parapato,ricorderò che quest'ultimo deriva dal greco parapatto donde in primis il parapato poi patapato richiamato che significa spargere, distribuire
copiosamente in giro, proprio nel senso che si attaglia alla locuzione in
epigrafe.
2. 'O PIZZO CCHIÚ SCURO È 'O FUCULARE
Ad
litteram: il posto più buio è il
focolare. Icastica espressione che si suole pronunciare per avvertire chi
ci stia sollecitando d'un alcunché che
non si è pronti, nè disposti all'azione, mancandone i relativi presupposti; in
senso letterale l'espressione è usata per significare che il pasto richiestoci
non è pronto, nè sarà pronto in quanto addirittura il fuoco non è stato acceso
ancóra (o per mancanza di vettovaglie o perché non si è disposti a lavorare
preparando il desinare) di talché il focolare risulta essere il luogo piú buio
della casa; per traslato l'espressione è usata
per render noto che non si potrà
addivenire al richiestoci, in quanto, volontariamente o involontariamente, ma
chiaramente, impreparati all'occorrenza.
3. 'O SAZZIO NUN CRERE Ô DIUNO
Ad
litteram: il sazio non crede al digiuno Amara constatazione di chi si trovi in istato di necessità e
venuto a contatto con colui a cui, invece, non manchi nulla, non sia
considerato da quest'ultimo, come chi, sazio o in buona salute, difficilmente
può veramente comprendere i disagi di uno che soffra la fame o sia ammalato.
In
napoletano il s.vo ed agg.vo sazzio/a =
sazio/a (deverbale del lat. satiare[contrazione del part. pass.
sazziato→sazzi(at)o→sazzio]), nel napoletano esige la geminazione dell’affricata
alveolare sorda ‹z›
in quanto nel napoletano l’esito del digramma latino ti è sempre zzi laddove nel fiorentino toscano
l’esito prevede la zeta scempia[ti→zi] cfr. azzione/a ← actione-m mentre nel
fiorentino toscano troviamo azione←
actione-m, oppure spazzio←spatiu-m mentre nel fiorentino toscano troviamo spazio ←spatiu-m etc.
4. 'O SENZO D''A BONANEMA.
Ad
litteram: il gusto della buonanima. Simpatica
espressione con la quale si tenta di canzonare chi, pervenuto per
disattenzione od insipienza ad un risultato errato e negativo voglia farlo ritenere giusto
e migliore di quel che sia, dichiarandolo legato ad ottimi insegnamenti; si narra che un
giovane sposo si lagnava dei manicaretti
che la sua mogliettina gli preparava ed
adduceva che non avevano mai il
gusto di quelli che sua mamma soleva preparargli quando ancora era scapolo; le
cose si misero a posto allorché la giovane mogliettina si adeguò al sistema
della suocera e facendo bruciacchiare le
pietanze, come era solita fare la di lei suocera,conferí alle pietanze il famoso gusto della buonanima, cosí gradito
all’abituato palato dello sposo.
5. 'O SIGNORE CU LL'OGNA SPACCATA
Ad
litteram: il signore dall'unghia
bipartita. Cosí, a mo' di dileggio, viene indicato chi si atteggia ad
individuo raffinato ed elegante e magari
vanti falsamente nobili prosapie ed
invece sotto le mendaci spoglie di un gran signore, sia solo un signore con
l'unghia bipartita e cioè un maiale.
6. 'O SCARFALIETTO
'E GIESÚ CRISTO
Ad
litteram: Lo scaldino di Gesú Cristo. Non
si direbbe, ma la locuzione in epigrafe è una dura, sia pure sorridente
offesa che si rivolge agli uomini ritenuti ignoranti o anche becchi. Non v'è chi non sappia che
Gesú Cristo fu riscaldato nella greppia
di Betlemme da un bue ed un asinello; di talché affibbiare ad uno il titolo di
scaldino di Gesú Cristo significa dargli dell' asino e del bue id est: ignorante e cornuto e perciò
significa accusare sua moglie di infedeltà continuata.
7 - 'O SPASSO D''O CARDILLO È 'O/’A PAPPAMOSCA
Ad
litteram:il divertimento del cardellino è
il ragno/la cinciallegra. Cosí si suole commentare il fastidioso, reiterato
comportamento di chi si diverte a
tormentare, insolentendolo e molestandolo chi sia meno dotato soprattutto
fisicamente, tenendo il medesimo comportamento che tiene il cardellino con il
ragno o - secondo altri - con la cinciallegra, che - pare - sia
continuatamente e provocatoriamente
angariata immotivatamente dal cardellino.Ricorderò che usata come voce
maschile: ‘o pappamosca significa il ragno, mentre usata al femminile ‘a
pappamosca è la cinciallegra.
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