SFORMATO RICCO DI TAGLIATELLE
Qui di sèguito vi segnalo la
ricetta di un gustosissimo sformato ricco di tagliatelle, sformato che può
essere usato come importante prima portata nei pranzi di festa e segnatamente
nel pranzo pasquale, pranzo il cui nenú
consigliato è il seguente:
1) Antipasto: fellata
(cioè affettato misto detto pure benedetto
o talvolta piatto santo
2) Sformato ricco di tagliatelle,
3) Agnello o capretto alla cacciatora o al forno (vedi
Capretto BELLA NAPOLI) con contorno di patate al forno
4) Carciofi mammole lessi
con pinzimonio,oppure 4)bis carciofi dorati e fritti
5) Frutta fresca di stagione,
6) Pastiera
Il pranzo pasquale si
comincia con il tipico antipasto che è
costituito dalla fellata ( cioè affettato misto di salumi di maiale assortiti
(salame napoletano, capicollo, coppa di testa, lonza, salsiccia piccante al
finocchietto), spicchi di provolone del monaco piccante e dolce, fettine di
caciocavallo silano, fettine di ricotta salata, uova sode; tale antipasto oltre
il classico nome di fellata= affettato (part.
pass. femm. del verbo fellare= affettare;
fellare è un denominale del lat. offella(m)
diminutivo di offa(m)= focaccia )
tale antipasto dicevo, oltre che fellata è
anche detto beneditto(benedetto) o
anche piatto santo e semanticamente
la faccenda si spiega con il fatto che tale antipasto non viene servito
monoporzionato, ma approntato ordinato
in bell’ordine a seconda dei tipi
di salumi o formaggi, in due ampi
piatti (l’uno pei salumi, l’altro per formaggi ed uova sode) da cui ogni
commensale attinge secondo il proprio bisogno o desiderio; tali piatti vengon
posti all’incirca al centro del tavolo da pranzo per modo che i commensali se ne
possano servire ad libitum in attesa della prima portata e poiché
tradizionalmente nel dí di Pasqua il capofamiglia è solito benedire, aspergendo
con acqua lustrale (che viene attinta con un ramoscello d’ulivo benedetto a sua
volta durante i riti della Domenica delle Palme) sia il desco che i componenti la famiglia assisi
al desco, ecco che i piatti colmi di affettati misti vengono pur essi benedetti
e quasi santificati, e da alcuni anni a Napoli è invalso l’uso di chiamare
questo antipasto beneditto(benedetto) o
anche piatto santo in luogo di fellata. Per ciò che riguarda la ricotta
salata rammento che quella usata è una tipica ricotta da latte ovino détta ricotta ‘e fuscella ; questa ricotta
appena lavorata ed opportunamente addizionata di sale, perché si conservi piú a
lungo viene posta (meglio veniva posta quando ancóra la
produzione era artigianale e non industriale come è oggi),veniva posta per mano dei pastori che la lavoravano in tipici cestini di vimini di forma
troncoconica: questo cestino era detto in latino fiscella donde la fuscella napoletana Ciò precisato,
passiamo alla ricetta dello sformato a margine.
ingredienti e dosi per 6 persone
6 – 7 etti di tagliatelle
all’uovo fresche o secche,
1 bicchiere d’olio d’oliva
e.v.p.s. a f. ,
1 cipolla dorata mondata e tritata finemente,
1 tazzina di cognac o brandy,
3 etti ricotta salata di
pecora,
la mollica macinata di 2 grosse fette di pane
casareccio bruscate lungamente al forno (220°),
3 etti di salame napoletano
in cubetti di cm. 0,5 di spigolo,
6 uova sode sgusciate ed
affettate in rondelle di mezzo centimetro di spessore,
1 etto di pecorino grattugiato
di cui la metà addizionata alla mollica
di pane macinata,
sale grosso un pugno,
pepe decorticato macinato
q.s.
procedimento
Questa preparazione si avvale
per la gratinatura in forno della
presenza di mollica di pane casareccio opportunamente bruscata al forno poi macinata ed addizionata con la metà del pecorino grattugiato; qualcuno in luogo
della mollica di pane casareccio bruscata e macinata, usa del pangrattato di produzione industriale, ma
vi assicuro che il risultato non è soddisfacente: il pangrattato industriale
spesso non viene prodotto macinando pane, ma biscotti o altri prodotti secchi
da forno che però contengono zucchero aggiunto che conferisce al pangrattato un incongruo gusto
dolciastro.
Rassodare le sei uova
ponendole in una marmitta alta con acqua profonda salata e tenervele in cottura
per sette minuti dal momento del primo bollore.Al termine, prelevare le uova
lasciarle raffreddare e sgusciarle sotto
un getto di acqua corrente fredda, asciugarle, ed affettarle in rondelle regolari dallo spessore di ½ cm.
Privare della scorza le fette
di pane e bruscare queste fette di sola mollica a lungo in forno caldo (220°),
indi una volta raffreddate, spezzettarle e passarle in mixer con lame da aridi
fino ad ottenerne una fine macinatura; versare la mollica cosí macinata in un
piatto ed addizionarvi la metà del pecorino grattugiato.
In una ampia teglia adatta
anche al forno, mandare a
temperatura l’olio e rosolarvi in 5
minuti il trito di cipolla fino a che arsicci ma non bruci e mantenere in
caldo; frattanto porre a lessare in otto litri d’acqua salata (pugno di sale
doppio) le tagliatelle che, se fresche, vanno lessate per tre minuti dal
momento del bollore dell’acqua, se secche vanno lessate per sette primi.
Sgrondarle accuratamente dell’acqua e rimestarle nella teglia con olio e
cipolla per non piú di quattro minuti a fuoco vivo; nel frattempo in una
zuppiera calda stemperare la ricotta salata con una tazzina di cognac o brandy
e mezza ramaiolata di acqua di cottura della pasta; trasferire dalla teglia
alla zuppiera le tagliatelle e rimestarle delicatamente assieme alla metà del
pecorino, al pepe macinato a fresco ed alla dadolata di salame; quando si
saranno ben intrise di ricotta, trasferirle nuovamente nella teglia ben unta
del fondo di cottura, formando due strati di pasta; su quello inferiore
distribuire le rondelle d’uova sode, sullo strato superiore cospargere il trito
di mollica addizionato con la metà di pecorino e mandare in forno preriscaldato
a 180° per circa 15 minuti o fino a che lo sformato non risulti ben gratinato.
Lasciare leggermente
intiepidire e servire questo sformato ricco tagliato in spesse mattonelle
quadrate.
Vini: secchi e profunati bianchi campani (
Solopaca, Capri, Ischia, Falanghina, Fiano, Greco di Tufo) freddi di frigo.
Mangia Napoli, bbona salute! e diciteme:
Grazie!
raffaele bracale
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