martedì 3 dicembre 2019

CUOZZO/CUZZETIELLO


CUOZZO/CUZZETIELLO
Questa volta rispondo al  caro amico L. M. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) che mi à chiesto via e-mail di chiarirgli  significato ed etimologia dei due termini  partenopei   in epigrafe.
In primis gli rammento che il secondo dei termini propostimi altro non è che il diminutivo del primo [cfr. il suff. iello] e con il primo termine in napoletano oltre ad indicare la cosiddetta “costola” ovvero la parte non tagliente di un coltello o altro arnese simile, si intende pure la parte posteriore cioè il “dorso” di un libro chiuso, ma soprattutto si indica la parte terminale di un grosso filone[da due chilogrammi] di pane, parte che si presta, svuotata della mollica, ad accogliere qualsivoglia companatico[ortaggi, uova o carne] cotto in umido per un economico, ma gustoso asciolvere  da consumare per istrada o sul posto di lavoro; con il termine cuzzetiello si indica la parte terminale di un  filoncino[da mezzo chilogrammo] di pane, parte che si presta,aperta per metà, ad accogliere affettati misti oppure spugnose frittate d’uova; rammento che sino a tutta la fine degli anni ’50 del 1900 sia il cuozzo che il cuzzetiello farciti vennero usati non solo come cibo da asporto, ma pure come cena soprattutto nelle famiglie della città bassa. Ciò detto vengo all’etimologia e preciso che tra gli addetti ai lavori e/o appassionati non v’è identità di vedute e già non fui d’accordo con il carissimo amico Carlo Iandolo che lesse in cuzzetiello un collaterale di cuzzetto[parte terminale di un filoncino di pane, ma pure nuca ben rasata] con etimo [per una supposta somiglianza della forma]  da cozza (= coccia cioè guscio dei crostacei; gli contestai, poco prima della sua inopinata dipartita [per cui non ne potemmo discutere], quella inesistente somiglianza e continuai, come continuo ad aderire alla scuola di pensiero del Giammarinaro che vede alla base di cuozzo e del suo diminutivo un lat. regionale cotjum collaterale di cociu-m.      E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico L.M. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente  chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
 Raffaele Bracale

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