IL
VOCATIVO TITÒ
Questa volta è stato
il caro amico G. G. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono
ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) a scrivermi per chiedermi da dove derivi il vocativo in epigrafe che pur essendo datatissimo
[risalente com’è ad un periodo da porre tra il 1734 ed il 1861, quando
nell’esercito dei Borbone delle Due
Sicilie prestarono servizio alcuni
reggimenti svizzeri] è ancóra in uso tra il popolino della città bassa .
Accontento lui e qualche altro dei miei ventiquattro lettori,entrando súbito in
argomento. Come ò détto a far tempo dal 1734 allorché Carlo
di Borbone partì alla conquista dei Regni di Napoli e di Sicilia, erano presenti nei suoi contingenti militari
anche dei Battaglioni del Reggimento Svizzero “Niederist”, dal nome del suo
comandante (prassi utilizzata per tutti i Reggimenti Svizzeri), offertigli dal
padre Filippo V, re di Spagna; la presenza di reggimenti svizzeri perdurò anche
negli anni successivi e sino al 1861, quando per volontà di Francesco II furono
sciolti gli ultimi reggimenti svizzeri
[i cui componenti erano quasi tutti provenienti da cantoni di lingua francese...]di
stanza a Napoli. Allorché i componenti di tali reggimenti, in libera uscita si
aggiravano nella città, soprattutto bassa,continuavano ad esprimersi ovviamente nella propria lingua [il francese]
usando, quasi tutti, nel chiedere informazioni un’espressione d’attacco che suonava: “Dis donc” e veniva recepita dai popolani come
“Didò/Titò” Ne derivò che i popolani che non conoscevano l’idioma francese, ma riconoscevano [dagli
emblemi dei singoli cantoni, portati
orgogliosamente su di una manica della giubba] nei militari che li
contattavano, componenti dei reggimenti svizzeri, usassero quel Titò per rivolgersi ad ogni soldato svizzero che si aggirasse nelle piazze e/o vicoli della
città bassa; l’uso perdura ancora oggi per rivolgersi non a militari svizzeri,
ma genericamente a chi non si conosca, aggirandosi in cerca di qualcosa. E qui penso
di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico G.G.
ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú
genericamente chi dovesse imbattersi in
queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
Buongiorno, in verità ci sono anche altre indicazioni diverse per questo appellativo. In questo sito, come in altri, si può ricavare una descrizione del motivo. http://www.ilportaledelsud.org/svizzeri.htm Del resto i 4 reggimenti svizzeri , divisi per gruppi di cantoni di provenienza vicini, erano quasi tutti di lingua tedesca https://digilander.libero.it/fiammecremisi/carneade/pepe.htm e nessuno espressamente francese se non qualcuno, ma pochissimi in totale , da cantoni con lingua mista francese tedesca. Durante la ribellione dei primi 3 reggimenti, sotto Francesco II infatti Maria Sofia, udendo le urla sotto la reggia di Capodimonte, dei soldati svizzeri in tedesco, capì i loro motivi e intervenne per sedare la rivolta. Ho visto scarponi originali dei "Titò" e vi assicuro che il suono è proprio quello... Cmq grazie per la sua passione.
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