6 ICASTICHE
ESPRESSIONI
1)‘A FEMMENA È CCUMME A LL’ONNA: O TE SULLEVA O T’AFFONNA
Letteralmente: la donna è come un’onda: o ti solleva o ti
manda a fondo; id est: la donna può sollevarti, ma può anche determinare la tua
rovina.
2)FEMMENE,
CIUCCE E CRAPE TENENO TUTTE UNA CAPA.
Donne, asini e capre ànno tutti la medesima testa nel senso che sia le donne che gli asini e le capre sono testardi alla stessa stregua ed indocili a qualsiasi comando, consiglio o raccomandazione, convinti sempre di far bene agendo di proprio istinto o iniziativa.
Donne, asini e capre ànno tutti la medesima testa nel senso che sia le donne che gli asini e le capre sono testardi alla stessa stregua ed indocili a qualsiasi comando, consiglio o raccomandazione, convinti sempre di far bene agendo di proprio istinto o iniziativa.
3) FEMMENE, CIUCCE E VVARCHE SO’ ‘E CHI ‘E CCARCA
Le donne,come gli asini e le barche, appartengono a chi le monti (e
solo ad essi devono rispondere);id est: donne, asini e barche vanno dominati se
si vogliono ottenere buoni risultati.
4) FEMMENE CANE E BBACCALÀ P’ESSERE BBUONE S’ÀNN’ ‘A MAZZIÀ
Donne, cani e baccalà per dare i risultati migliori devono
esser percossi: le donne ed i cani sono indocili e devono devono essere
bastonati per ridurli alla ragione; ugualmente il baccalà (merluzzo salato ed
essiccato) per essere gustato al meglio , prima d’esser cucinato va
opportunamente ammollato a forza di acqua fredda e percosse.
5)È MMEGLIO NASCERE SENZA NASO CA SENZA SCIORTA
È preferibile nascere senza naso piuttosto che senza buona
fortuna! In effetti ad una menomazione fisica ci si fa l’abitudine ed in
qualche modo si sopperisce, ma non si può fare a meno della buona fortuna molla
propulsiva d’ogni accadimento umano.
6)
L’OMMO, P’ESSERE NU BBUÒNU PARTITO, À DDA TENÉ: ARGIÉNTO DINT’Ê CCHIOCCHE,DIAMANTE
„DINT’ A LL’UÒCCHIE, ORO DINT’Ê SSACCHE E
‘O FIERRO DINT’ô CAZÓNE!
Letteralmente
’uomo, per essere considerato un buon partito, deve avere le tempie imbiancate,
(indice di maturità),gli occhi luccicanti (indice di vivida intelligenza), oro
nelle tasche (cioè ricchezza) ed un (attrezzo di) ferro nel calzone (cioè essere sessualmente dotato).
onna: s.vo f.le, onda. Voce dall‟accusativo
latino unda(m), con assimilazione progressiva nd→nn,
come in fronna e funnaco.
varche: s.vo f.le pl. di varca = barca.Voce
dall’accusativo tardo latino *barca-m,
con normale trasformazione di b→v, come
basiāre e bíbere in vasà e vévere.
carca: voce verbale per carreca (3°
p.sg. ind. pr. dell’inf. carrecà/carcà,
nel senso di caricare, far sentire il proprio peso, montar su. Si tratta di un
denominale di carrus: latinismo medievale,.
femmene s.vo f.le pl. di femmena
1 nome generico di ogni
individuo umano o animale portatore di gameti femminili atti a essere fecondati
da quelli maschili, e quindi caratterizzato dalla capacità di partorire figli o
deporre uova;
2 come nel caso che ci occupa essere umano di sesso femminile; donna,
bambina | usato anche con sfumatura spreg.:Lassa ‘a stà è ‘na femmena(non darle peso è una donna! | mala
femmina, prostituta.
3 parte di un congegno
destinata a riceverne un'altra nel suo interno:
||
In funzione di agg.vo
1 ricca, dotata di femminilità; desiderabile, attraente; | detto di animale, che è di sesso femminile;
2 che rappresenta la parte ricevente di un incastro;
1 ricca, dotata di femminilità; desiderabile, attraente; | detto di animale, che è di sesso femminile;
2 che rappresenta la parte ricevente di un incastro;
voce dal lat. femina(m), voce connessa con fecundus
'fecondo' con raddoppiasmento espressivo della
consonante nasale bilabiale (m).
crape s.vo
f.le pl. di crapa = capra.Lettura metatetica dell’accusativo latino capra-m,
ciucce s.vo m.le o f.le (qui f.le) pl.del sg. ciuccio o ciuccia;
per
l’etimo rinvio ad un mio lungo articolo alibi.
bbaccalà s.vo neutro = baccalà, merluzzo essiccato e conservato
sotto sale: etimologicamente dallo
sp. bacalao, e questo dal fiammingo kabeljauw.
sciorta: s.vo f.le = sorte, destino, ma qui buona sorte, fortuna. Voce
dall’acc. lat. sorte-m, con normale
evoluzione della sibilante (s) seguita da vocale nel gruppo palatale sci..
chiocche =meningi, tempie s.vo f.le pl. di chiocca = meninge, tempia e per ampiamento semantico anche
testa.
Voce
dal tardo lat. clocca(m)incrociato
con cochlea(m).
Mazzià: voce verbale
infinito = percuotere.Denominale di mazza( dal lat. mattea(m)). Derivati: mazziata. Fraseologia: curnùte e mazziàte,
mazze e panèlle.., pane senza mazze fanne „e figlie pazze.
ommo: s.vo m.le =uomo. voce dal nominativo latino homo, con raddoppiamento espressivo frequente della bilabiale nasale(m),
come in cammísa, ammore etc.
cazone, o cauzone: s,vo m.le . che nel significato di braghe aderenti è un
accrescitivo di cauza= calza (dal
lat. mediev. calcea(m), dal class. calceus 'scarpa, stivaletto');
normale in napoletano il passaggio di al ad au semplificato in a(u)(cfr. auto/aveto per al-to oppure autro/ato per al-tro);
uocchie: occhi s,vo m.le pl.
del sg uocchio; voce dall’acc.latino oculu-m→oclu(m)→uocchio, con tipica evoluzione del gruppo cl→chj→cchi,
come recchia ( che è dal lat. auricula(m)→(au)ricla(m)→recchia,),
denucchio(che è dal at. volg. genuculu(m)→genuclu(m)→ denuclu(m)→ denucchio), etc. . Metaforicamente il s.vo
plurale è inteso pure come attività
malefica: fattura, maledizione, invidia cattiva.
fierro: = ferro; il s.vo a margine in napoletano può essere di
due generi: neutro o maschile se è neutro indica l’elemento chimico (di simbolo
Fe) cioè un metallo grigio-argenteo, tenero, duttile, magnetico, raro in natura
allo stato libero, ma presente in un gran numero di minerali, da cui si estrae
fin dalla più remota antichità; ed indica altresí l'acciaio dolce (lega di
ferro a basso tenore di carbonio) e spesso anche gli acciai non legati;
allorché sia neutro la scrizione preceduta dall’articolo neutro ‘o (lo)
comporta la geminazione della consonante d’avvio per cui si dovrà scrivere ‘o
ffierro; allorché invece il s.vo in esame sia inteso maschile serve ad
indicare 1 in primis qualsiasi
oggetto, attrezzo, utensile, arma di
ferro o piú gener. metallico: ferro da stiro, ferro per arricciare i capelli
etc. 2 per traslato giocoso come nel caso che ci occupa qualsiasi altra
cosa accreditata anche iperbolicamente d’essere dura e resistente come il
ferro; in questi casi la scrizione preceduta dall’articolo maschile ‘o (lo) non
comporta la geminazione della consonante d’avvio per cui si dovrà scrivere ‘o
fierro.
Brak
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