mercoledì 22 gennaio 2020

AMMALIRSE & DINTORNI


AMMALIRSE & DINTORNI

La carissima amica  M. P. F.(è per questioni di riservatezza che mi limito ad indicare le iniziali di nome e cognome) mi à posto due quesiti  ai quali  rispondo qui di sèguito. Mi à riferito che la sua vecchia mamma usava il termine  appiciuto per dire triste ed abbattuto; ed usava altresí l’infinito  ammalirse riferito ad    animale che si lasciasse morire. Le ò risposto
cominciando  con il dire che dei due termini, usati da sua mamma, solo il secondo e cioè ammalirse è voce corretta ed attestata nel linguaggio napoletano scritto ed orale, ma è verbo in  forma riflessiva di ammalí usato sia riferito a gli uomini che alle bestie nel significato primo di  immalinconirsi  e poi in quello  di perder le forze, ridursi in condizione di debolezza tali da poter addirittura condurre alla morte; il part. pass. ammaluto/a vale perciò intristito/a, malandato/a, prossimo/a alla morte. Etimologicamente ammalí è un denominale incrocio di male e malincunia con protesi di un ad→am rafforzativo.
Quanto al termine appiciuto (cosí come  mi è stato riportato) nel significato di triste, abbattuto, ma anche intirizzito per il freddo, infreddolito, aggricciato per freddo, noia o  spavento  si tratta di un’evidente corruzione del parlato di un corretto appucenuto attestato  nel linguaggio napoletano scritto ed orale,quale part.passato del verbo appucení = intristire,sbiancare in viso,  abbattere, intirizzire,aggricciare, farsi da parte etc. etimologicamente denominale dell’iberico pocho = sbiadito, scolorito con protesi di un ad→ap rafforzativo.
M’auguro di aver chiarito all’amica la portata dei due termini e d’avere interessato qualche altro dei miei ventiquattro lettori.
Raffaele Bracale




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