CHIJARSELA A LLIBBRETTA.
Ad
litteram: piegarsela a mo’ di libriccino id est:accettare, sia pure
obtorto collo, che le cose vadano in un certo modo ed uniformarvisi atteso che non ci sia altro
da fare per migliorare la situazione ed anzi quell’accettare la situazione ed
uniformarsi a che le cose vadano in quel modo rappresenta il miglior partito da
prendere evitando di contrastarsi per
non soccombere o peggiorare la situazione.
Come si capisce, intesa nel senso di accettare etc. la
locuzione à un suo senso riduttivo e quasi negativo, che non ebbe in origine, allorché, fu usata come consiglio positivo e d’opportunità, e
la si riferí al modo piú acconcio di consumare una pizza
allorché non ci si potesse accomodare
ad un tavolo e servirsi di adeguate stoviglie (piatto, bicchiere) e posate
(forchetta e coltello): in tal caso la pizza veniva e viene consumata addentandola stando all’impiedi o
addirittura passeggiando e la maniera
piú acconcia di tenere fra le mani la pietanza fu ed ancora è quella di piegare la pizza in quattro parti
fino a farle assumere quasi la foggia di un piccolo libro di quattro fogli,
affinché, così piegata, trattenga e non
lasci cadere i condimenti di cui è coperta , che se cadessero imbratterebbero
gli abiti di colui che mangia la
suddetta pizza da asporto. Successivamente l’espressione in epigrafe che
indicava il miglior modo di consumare una pizza d’asporto, estese per traslato
il suo significato a quello di indicare il miglior atteggiamento
comportamentale da tenere in malagurate evenienze quotidiane quando bisognasse
far buon viso a cattivo gioco…e semanticamente questo secondo significato si
spiega con il fatto che come il piegare la pizza a mo’ di libriccino è il modo
piú vantaggioso per evitare di imbrattarsi, cosí l’accortezza di avere un
atteggiamento di sopportazione innanzi ad eventi negativi o fastidiosamente
oppressivi, è il modo migliore per eludere contrasti e lotte che normalmente non fanno che peggiorare la
situazione.
pizza= pizza, focaccia rustica variamente condita di antichissime
origini latine, divenuta emblema della città partenopea e di qui esportata
ovunque; l’etimo è per qualcuno da un
lat. *(a)picia quale vivanda inventata dal cuoco romano Apicio, ma molto
piú verosimilmente ritengo percorribile l’ipotesi che pizza stia per pinsa part. pass. femm. del verbo pinsere=comprimere, schiacciare (infatti la pasta di cui è fatta la
pizza dev’essere compressa, schiacciata e poi condita); normale nel napoletano il passaggio di ns
ad
nz e la successiva assimilazione
regressiva nz→zz;
chijatélla= piégatela voce verbale (2ª pers. sing. dell’imperativo,
di tipo esortativo addizionato in posizione enclitica dei pronomi te(per
te) e la ( da (il)la(m))
dell’infinito chijare/à- chiejare/à= piegare, curvare, flettere ed
estensivamente sottomettere con
etimo dal tardo latino plicare denom. di plica(piega)normale il
passaggio di pl→chi; nella forma chiejare/à si è resa
necessaria una epentesi vocalica di una E nella sillaba d’avvio e si è pervenuti ad d
ie di chiejare;
a
llibbretta =
a mo’ di libriccino; libbretta sostitutiva forma femm.
del normale masch. libbretto dim.(vedi suff. etto/a) di libbro
con etimo dal lat. libru(m),
originariamente 'sottile membrana fra la
corteccia e il legno dell'albero', che prima dell'introduzione del papiro si
usava come materiale per scrivere; la voce latina in napoletano comportò il
raddoppiamento espressivo della labiale esplosiva b ed in luogo
di libro (come in italiano) si ebbe libbro;
la voce libbretta è
usata spesso nel linguaggio popolare per indicare un attestato di credito o
bancario o postale.Da notare che la voce libbretta se preceduta dall’articolo
‘a
si rende con ‘a libbretta con la elle
scempia; se invece è preceduta dalla preposizione a si rende con a llibbretta con la elle geminata!
R.Bracale
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