CODARDO, PAUROSO & dintorni
Questa volta per tener dietro al suggerimento/richiesta dell’amico E. V. amico
di cui al solito (per questione di privatezza) mi limito ad indicare le
iniziali di nome e cognome, prenderò in esame le voci italiane in epigrafe,
altre omologhe, quelle collegate e le corrispondenti del napoletano.
Cominciamo con
codardo/a, agg.vo
e s.vo m.le o f.le
1 che fugge i pericoli e viene meno ai suoi doveri: un soldato codardo
2 che denota o nasce da viltà, pusillanimità: comportamento codardo
1 che fugge i pericoli e viene meno ai suoi doveri: un soldato codardo
2 che denota o nasce da viltà, pusillanimità: comportamento codardo
come s. m. [f. -a] persona codarda, che
manca di coraggio;
etimologicamente
è voce dal fr. ant. couard 'con la coda bassa', deriv. di cou
'coda';
fifone/a, agg.vo e s.vo m.le o f.le
1 si dice di persona
pusillanime: un ragazzo fifone; è un gran fifone.
2 spreg.
o scherz. –
persona molto paurosa: tua sorella è una
fifona;
etimologicamente
è voce denominale di fifa (= paura,voce del gergo militare, di origine settentrionalePiemonte/Lombardia
probabilmente modellata sullo spagnolo fofa=
molle);
pauroso/a, agg.vo
m.le o f.le
1 che abitualmente à paura, anche senza motivo: una bambina paurosa | spaventato/a, impaurito/a: se ne stava tutto pauroso in un angolo
2 che incute paura: uno spettacolo pauroso | che desta profonda impressione per la sua gravità: un pauroso incidente
3 (fam.) straordinario, fuori del comune: à una cultura paurosa
1 che abitualmente à paura, anche senza motivo: una bambina paurosa | spaventato/a, impaurito/a: se ne stava tutto pauroso in un angolo
2 che incute paura: uno spettacolo pauroso | che desta profonda impressione per la sua gravità: un pauroso incidente
3 (fam.) straordinario, fuori del comune: à una cultura paurosa
etimologicamente
è voce denominale di paura che è
adattamento del lat. pavore(m) 'timore';
pavido/a, agg.vo
e s.vo m.le o f.le di uso letterario
che, chi è pieno di paura; codardo: soldati
pavidi; etimologicamente è voce dal lat. pavidu(m), deriv. di pavíre
'temere';
pusillanime, agg.vo e s.vo m.le e f.le
si dice di chi è d'animo debole, meschino, pauroso, o di ciò che denota
viltà, mancanza di coraggio e di forza d'animo: un uomo, un
combattente pusillanime; comportamento pusillanime; una ragazza
pusillanime;
come s. m. e f. persona pusillanime.
come s. m. e f. persona pusillanime.
etimologicamente
è voce dal lat. tardo pusillanime(m), comp. di pusillus
'meschino' e animus 'animo';
timoroso/a, agg.vo m.le o f.le
che è pieno di
timore: uno sguardo timoroso; la bambina avanzò tutta timorosa;
ansioso/a,
preoccupato/a, dubbioso/a, incerto/a, titubante; etimologicamente è voce
denominale del lat. timore(m),
deriv. di timíre 'temere' addizionato (come tutte le altri voci
terminanti in oso (es.: pauroso)) del
suff. oso/osa (suffisso di aggettivi
derivati dal latino o tratti da nomi, dal lat. -osu(m)/osa(m); indica
presenza, caratteristica, qualità ecc. (amoroso, coraggioso,pauroso, timoroso etc.);
vigliacco/a, agg.vo
e s.vo m.le o f.le
che, chi manca di
coraggio, evitando ogni occasione di pericolo e subendo passivamente
sopraffazioni e prepotenze: gente vigliacca;
che, chi è
prepotente con i deboli: comportarsi da vigliacco.
(per
est.) basso, ignobile, abietto, infame;
etimologicamente
è voce denominale dello spagnolo bellaco
'malvagio', con influsso di vile;
vile, agg.vo e s.vo m.le e f.le
1 si dice di persona che manca di coraggio: uomo, soldato vile; un vile calunniatore; essere vile di fronte al dolore, temerlo troppo, non sopportarlo;
2 si dice di cosa, atto che denota viltà: un vile tradimento; una vile calunnia; parole vili; niente è piú vile che approfittare delle disgrazie altrui
3 (lett.) si dice di merce che costa o vale pochissimo: roba vile | vendere a vil prezzo, a prezzo bassissimo | la vile moneta, il vile metallo, (scherz.) il denaro, l'oro;
1 si dice di persona che manca di coraggio: uomo, soldato vile; un vile calunniatore; essere vile di fronte al dolore, temerlo troppo, non sopportarlo;
2 si dice di cosa, atto che denota viltà: un vile tradimento; una vile calunnia; parole vili; niente è piú vile che approfittare delle disgrazie altrui
3 (lett.) si dice di merce che costa o vale pochissimo: roba vile | vendere a vil prezzo, a prezzo bassissimo | la vile moneta, il vile metallo, (scherz.) il denaro, l'oro;
avere, tenere (a) vile, non
tenere in nessun conto, disprezzare: e vederete come / tien caro altrui chi
tien sé cosí vile (PETRARCA Canz. CXXVIII, 72-73)
4 (lett.) non nobile, umile: essere di vili natali
come s.vo m.le e f.le persona vile: comportarsi da vile etimologicamente è voce dal lat. vile(m) 'di basso prezzo, di poco valore'.
4 (lett.) non nobile, umile: essere di vili natali
come s.vo m.le e f.le persona vile: comportarsi da vile etimologicamente è voce dal lat. vile(m) 'di basso prezzo, di poco valore'.
A questo punto
veniamo alle voci del napoletano dove troviamo
cacasotto,agg.vo
e s.vo m.le e f.le
lett.:
colui/colei che per conseguenza di moti di paura si defeca addosso, sporcandosi
di sotto;
vigliacco/a,vile,
codardo/a, pauroso/a, timoroso/a, etimologicamente è voce formata con la voce
verbale caca (3° p. sg. ind. pr.
dell’infinito cacare (dal lat. cacare) addizionata dell’avv. di luogo sotto(dal lat. subtus/suptus , deriv. di sub 'sotto');
cacacazúne, agg.vo e s.vo m.le e solo m.le lett.:
lett.: colui che
in conseguenza di moti di paura si defeca addosso, lordandosene i calzoni;
di
persona che, per viltà e pusillanimità, venga meno ai proprî doveri
manifestando eclatantemente la propria
codardía, paura,
timore;
etimologicamente
è voceformata con la voce verbale caca (3°
p. sg. ind. pr. dell’infinito cacare (dal lat. cacare) addizionata del s.vo cazune/cauzune
pl. di cazone/cauzone che nel
significato di braghe aderenti è un accrescitivo di cauza= calza (dal lat. mediev. calcea(m), dal class. calceus
'scarpa, stivaletto'); normale in napoletano il passaggio di al ad
au semplificato in a(u)(cfr. auto/aveto per al-to oppure autro/ato per
al-tro);
cacarone/a, agg.vo e s.vo m.le e f.le
lett.:
colui/colei che per conseguenza di moti di paura è solito/a abbandonarsi a
ripetute e continuate deiezioni;
molto vigliacco/a, eccessivamente vile,
enormentepauroso/a e/o timoroso/a,
etimologicamente
è voce deverbale di cacare addizionato del suff. accrescitivo aggettivale one/ona (suffissi che derivano dal
suffisso nominale lat. -one(m)*ona(m) e forma l'accrescitivo di
aggettivi e/o sostantivi; unito ad una base verbale o nominale, forma aggettivi
o sostantivi che indicano abitudine o eccesso nel fare qualcosa (spalatrone,struncone chiacchiarone etc.) o
mettono in rilievo una particolare caratteristica (baffone);
carogna,
s.vo m.le e f.le
1 corpo di animale morto | (spreg.)
cadavere d'uomo
2 (estens. spreg.) bestia vecchia, malandata, che non serve più a nulla; anche, uomo di aspetto sgradevole, sudicio o di salute malferma
3 (fig. spreg.come nel ns. caso) persona vile, scellerata;
2 (estens. spreg.) bestia vecchia, malandata, che non serve più a nulla; anche, uomo di aspetto sgradevole, sudicio o di salute malferma
3 (fig. spreg.come nel ns. caso) persona vile, scellerata;
etimologicamente
è voce dal lat. volg. *caronia(m), deriv. di caro carnis 'carne';
difficile cogliere il collegamento semantico tra i significati sub 1 e 2 e
quello che ci occupa sub 3; il collegamento comunque pare si debba trovare nel
fatto che in origine il s.vo in esame fu riferito come aggettivo ad un animale
ritenuto vile (la iena) in quanto usa non a cacciare ma a nutrirsi di corpi d’animali morti
(carogne) donde per sineddoche la voce caragna fu attribuita spregiativamente a
persona che avesse un comportamento poco coraggioso ed addirittura vile,
pusillanime; pavido, imbelle;
carugniello/èlla,carugnone/a,
s.vi m.li o f.li sinonimi del precedente, quantunque in forma
alterata essendone in realtà o diminutivi(cfr. i suff. iello/èlla) o accrescitivi (cfr.
i suff.one/a); va da sé che per l’etimologia occorra far riferimento al s.vo
carogna è voce
crapone/a,
s.vo m.le o f.le
1
capro, irco
2 (fig.) uomo dall'aspetto rozzo e grossolano;
2 (fig.) uomo dall'aspetto rozzo e grossolano;
3(fig. come nel caso che ci occupa) vile, vigliacco, chi agisce con arroganza e
prepotenza contro chi è più debole quando sia certo di restare impunito;
semanticamente il collegamento tra il comportamento vile di chi agisce con
arroganza e prepotenza contro chi è più debole e l’irco, il capro si coglie nel
fatto che quest’animale quando non sia controllato dal pastore è solito
attaccare i suoi pari piú deboli in maniera dura e prepotente;
etimologicamente
è voce accrescitiva (cfr. i suff. one/ona)
di crapa (lettura metatetica del lat.
capra(m)→crapa(m)→crapa→crapone/ona);
pisciasotto, agg.vo
e s.vo m.le e f.le
lett.:
colui/colei che per conseguenza di moti di paura è solito mingersi addosso, restandone imbrattato/a di sotto;
(fig.come nel caso che ci occupa)vigliacco/a,vile,
codardo/a, pauroso/a, timoroso/a;
detto altresí di bambino/a troppo piccolo/a per
poter controllare le proprie funzioni fisiologiche;
etimologicamente
è voce formata con la voce verbale piscià
(3° p. sg. ind. pr. dell’infinito pisciare (dal lat.tardo pi(ti)ssare→pisciare) addizionata dell’avv. di luogo sotto(dal lat. subtus/suptus ,
deriv. di sub 'sotto');
rapa,s.vo
f.le, e solo f.le
voce che etimologicamente è dal lat. rapa, propr. neutro pl. di rapum
'rapa', poi inteso f.le sg. e che
indica, nel linguaggio figurato una persona non ancóra matura, di scarsa
intelligenza,e talora anche mancator di parola,vigliacca tale da mettere in
essere corbellerie, insulsaggini,
banalità e sciocchezze ed addirittura
tradimenti e/o azioni vigliacche;
schiantuso/osa, agg.vo e s.vo m.le o f.le
facile allo
spavento,
pronto/a alla
paura, al timore, allo sgomento;
(iperb.)
angosciato/a, ansioso/a, chi si lasci prendere
dall’orrore, dal terrore, dal panico;
etimologicamente
è voce denominale di schianto (=dolore acuto, pena lancinante;deverbale del
lat. explantare) addizionato del suff. uso/osa che continuano oso/osa (suffisso di aggettivi derivati
dal latino o tratti da nomi, dal lat. -osu(m)/osa(m); indica presenza,
caratteristica, qualità ecc.;
temmeruso/osa, agg.vo
e s.vo m.le o f.le
Che
è pieno di timore, che mostra timore, che esprime paura o insicurezza: senne steva lla tutta temmerosa(se ne stava là tutta timorosa),
s’ avutaje â via d’isso cu ‘na faccia
temmerosa e preoccupata(si
volse a lui con un viso t. e preoccupato). Serve soprattutto a
indicare uno stato d’animo non abituale, determinato da cause particolari che
possono essere espresse da un complemento: è
cchiuttosto temmerosa ‘e comme fernesce ‘o cuncorzo(è piuttosto t. circa l’esito del concorso);
è t. di fronte a ogni tipo
di cambiamento; sono
t. di non superare l’esame; essenno
temmerosa ‘e sciulià cammenava chianu chiano (essendo timorosa di scivolare,
procedeva adagio adagio),
insicuro, indeciso:s’è mustrato temmeruso
mentre faceva ‘a fatica soja ‘nnante a ttutte quante( si è mostrato t. mentre svolgeva il
lavoro davanti a tutti). etimologicamente è voce deverbale
del lat. timíre con raddoppiamento
espressivo della nasale bilabiale (m)
addizionato del suff. uso/osa che
continuano oso/osa (suffisso di aggettivi derivati dal latino o tratti da
nomi, dal lat. -osu(m)/osa(m); indica presenza, caratteristica, qualità
ecc.;
vilacchione/a agg.vo
e s.vo m.le o f.le vigliaccone,
vilissimo/a, codardissimo/a, paurosissimo/a; persona pavidissima, meschina,
priva di volontà e di forza d’animo: etimologicamente è voce dal lat. vile(m) 'di basso prezzo, di poco
valore'addizionato del suffisso composto alterativo/accrescitivo/
spregiativo acchione formato dal suff. acchio (suffisso
alterativo corrispondente al lat. –aculum→aclum→acchio che contribuisce
alla formazione dei suff. composti ) e
da quello accrescitivo aggettivale one/ona (suffissi che derivano dal suffisso nominale lat. -one(m)*ona(m)
e forma l'accrescitivo di aggettivi e/o sostantivi; unito ad una base verbale o
nominale, forma aggettivi o sostantivi che indicano abitudine o eccesso nel
fare qualcosa (spalatrone,struncone
chiacchiarone etc.) o mettono in
rilievo una particolare caratteristica (baffone);nella fattispecie si è
partiti da vile(m) che addizionato di
acchio+ à dato vilacchio
+ one→ vilacchione.
E con ciò penso proprio d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto
l’amico E.V. ed interessato qualche altro dei miei ventiquattro lettori e penso
di poter dire Satis est.
Raffaele Bracale
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