FÀ ‘E CCUFECCHIE
Questa volta è stato il
caro amico P. G. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad
indicare solo le iniziali di nome e cognome) a
chiedermi via e-mail di chiarirgli
significato e portata dell’ espressione partenopea in epigrafe. L’accontento súbito, sperando – con ciò che dirò
- di interessare anche qualcun altro dei
miei ventiquattro lettori. Comincio con il dire che abbenché si tratti di
un’espressione molto datata è ancóra
possibile coglierla sulle labbra dei napoletani d’antan della città bassa.
L’espressione intraducibile ad litteram
vale in primis ingannare, imbrogliare, beffare, burlare, raggirare il
tutto in maniera contenuta e modesta; con altro senso (che è poi quello piú usato e sotteso all’uso
dell’espressione e che reputo interessi l’amico P.G. ) ci si intende riferire,
con malcelata compiacenza e quasi approvata solidarietà ai veniali tradimenti,
alle occasionali,perdonabili ancorché
reiterate trasgressioni operate da una sposa o piú spesso da uno sposo nei confronti del proprio coniguato/a.
La voce cufecchia s.vo f.le =in primis 1 inganno, imbroglio, raggiro;
per estensione 2beffa,
burla; per ampiamento semantico 3
tradimento, trasgressione;
Sull’etimologia del s.vo non v’è identità di vedute:
D’Ascoli e l’amico avv. Renato de Falco
optano per una culla greca, ma ambedue escludono l’ipotesi di una derivazione
da kufon= gogna e propendono per kofos = sciocco, balordo, stupido, idiota, cretino, stolto,
deficiente quasi che il burlare o l’imbrogliare, il tradimento o la
trasgressione fóssero azioni da
sciocco, balordo, stupido, idiota, cretino, stolto etc. Stimo e quanto l’amico avv. Renato de Falco, ma questa volta non ci siamo! Semanticamente la faccenda non
può convincere: è l’intelligente, lo sveglio, il perspicace, l’astuto etc. quello in grado imbrogliare, beffare,
burlare raggirare, tradire o trasgredire, non certo lo sciocco, il balordo, lo stupido, l’
idiota, il cretino, lo stolto! Trovo, con l’altro amico il prof. Carlo Iandolo, piú corretta una derivazione dall’agg.vo greco kóbalos (furbo,
imbroglione) per il tramite di un neutro pl. poi inteso fle sg. *kobalíc(u)la→ *koba(lí)c(u)la→ *kobacla→*kofacla→*kofecchia→cofecchia con tipica alternanza b→f di fondo osco.
E qui penso di poter far punto convinto
d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico P.G. ed interessato qualcun
altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente chi dovesse imbattersi in queste due paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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