L’ESPRESSIONE
NAPOLETANA:
FIGLIO ‘E ‘NTROCCHIA significato ed etimologia.
Con l’espressione figlio ‘e ‘ntrocchia nella parlata napoletana si suole indicare il giovanetto
sveglio, furbo, pronto di mente e d’azione, capace di destare sia l’ammirazione
(per la prontezza della sua mente),sia –
per contro - la preoccupazione (per
l’immediatezza delle sue azioni capaci
di procurar danno.) Ad ogni buon conto l’espressione, pur offensiva, à una sua
valenza positiva anche se è usato
eufemisticamente a significare figlio di zoccola, o figlio di puttana partendo dall’assunto che un figlio generato da una donna di malaffare, e perciò cresciuto in un
ambiente malfamato , (che costringe però ad esser furbi, desti e pronti di mano
e di mente), debba necessariamente esser tutto ciò.
Ė comunque offensivo dar del figlio ‘e ‘ntrocchia a qualcuno stante il significato
della parola ‘ntrocchia.
E veniamo all’etimologia della parola ‘ntrocchia,
perché per figlio, nulla quaestio.
Ò sentito dire ed addirittura letto,con
raccapriccio che il sostantivo ‘ntrocchia
deriverebbe da un latino : intra
oculos(?)nella pretesa che ‘o figlio ‘e ‘ntrocchia è quello capace di farti
qualcosa negli occhi, senza che tu te ne possa accogere. Orbene, anche
ammettendo che ‘o figlio ‘e ‘ntrocchia possa agire in tal guisa, ciò che non
regge è il mettere in rapporto la parola ‘ntrocchia con l’espressione intra
oculos e per un chiaro motivo logico: è
il figlio della ‘ntrocchia che – secondo
la pretesa etimologia - dovrebbe agire con repentina destrezza, non la ‘ntrocchia ed a
noi interessa invece sapere da dove derivi la parola ‘ntrocchia,per poter stabilire esattamente di chi sia figlio
il figlio ‘e ‘ntrocchia; per cui penso
che debba scartarsi l’ipotesi (parecchio
fantasiosa, ma non supportata da alcun puntello piú o meno scientifico) che fa
riferimento ad un intra oculos (tra gli occhi).
Posto dunque che ‘ntrocchia sta per zoccola,
puttana, occorre verificare se vi
siano seri aggangi ad altri lemmi che
abbiano simile significato e perché l’uno sia ricondicibile all’altro.
Reputo che la strada piú plausibile per giungere a
‘ntrocchia nel significato di puttana sia quella che prende l’avvio da un
antico latino:antorca(m) (fiaccola) e dal suo dimunitivo antorcula(m)
plasmato a sua volta su di un in torculum (in giro, con il moto del frantoio) ed in effetti mentre la
torcia/fiaccola avvolgendo con il moto del frantoio intorno ad un bastone uno
stoppaccio incatramato, la meretrice
svolgeva e svolge il suo mestiere andando in giro spesso con moto rotatorio, magari
illuminando il suo posto di lavoro, temporibus illis con fiaccole, oggi con
falò; da antorcula→antorcla per metatesi
interna si ottiene antrocla→antrocchia con il
normale passaggio di cl in cchi – come mac(u)la(m) divenuto macchia etc.
da antrocchia per aferesi si va a
‘ntrocchia .Ed il gioco è fatto. A mio avviso: questa è ‘la piú
percorribile ipotesi ormai accettata anche dalla maggior parte degli addetti ai
lavori!
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