UNA VECCHIA PAROLA:
GGIAGGIANÉSE - GIARGIANÉSE &
dintorni
Questa volta parlerò di una vecchia parola (fine 19° sec) che
quasi sparita nel corso del tempo, ricomparve d’improvviso, negli anni ’40 del 1900, sia
pure leggermente modificata quanto alla
morfologia (cfr. in epigrafe), ma non nel significato; la parola in esame è giaggianese
(che piú opportunamente in corretto napoletano andrebbe scritta con la
geminazione iniziale: ggiaggianese), voce che poi divenne giargianese
parola che nel significato estensivo di imbroglione
ed in quello primo di straniero dal
linguaggio incomprensibile si
ritrovò e talvolta si ritrova ancòra nel salentino: giaggianese, nel
pugliese: giargianaise e qui e lí
in molti altri linguaggi centro-meridionali dove è: giargianese, giorgenese.
Talora, sempre nei linguaggi di talune province campane (beneventano,
salernitano) si trova la voce strangianese evidente corruzione spregiativa
dell’originaria ggiaggianese di cui conserva i medesimi significati di straniero
dal linguaggio incomprensibile ed
estensivamente di imbroglione
L’originaria voce ggiaggianése fu coniata sul finire
del 19° sec., modellata per corruzione sul termine viggianese e fu usata per
indicare alternativamente o taluni caratteristici suonatori ambulanti, o déi
piccoli commercianti lucani che arrivavano alle latitudini centro-meridionali
per acquistare uve e/o mosto semilavorato;
di tali piccoli commercianti e/o suonatori solo una piccola parte provenivano
effettivamente da Viggiano centro in prov. di Potenza, ma poiché tutti i
commercianti che non fossero campani, e soprattutto quelli provenienti dal
nord, parlavano un idioma non molto
comprensibile si finí per considerarli tutti viggianesi
e dunque ggiaggianise plur. metafonetico di ggiaggianese; fu cosí che con il termine ggiaggianese si indicarono tutti gli stranieri che non parlassero
un linguaggio noto o comprensibile; va da sé che poiché, nell’inteso partenopeo, chi non parla in modo
chiaro e comprensibile lo fa per voler imbrogliare, ecco che ggiaggianese
estensivamente indicò l’imbroglione
pericoloso ed in tali accezioni ( suonatore ambulante, commerciante, straniero incomprensibile,
imbroglione) la voce fu usata a lungo nel parlato comune; a mano a mano poi
quasi per naturale consunzione essa sparí dall’uso e non se ne ritrova memoria
neppure nei calepini piú o meno noti od usati ( che ànno il torto d’essere
compilati basandosi esclusivamente sugli scritti dei classici che mai presero
in considerazione la voce di cui tratto). Come d’incanto la voce riapparve
nell’uso del parlato comune intorno agli
anni ’40 del 1900, quando in Campania, Puglia, Abruzzo etc. sciamarono le
truppe alleate che parlavano un
linguaggio incomprensibile, ad un dipresso un linguaggio tale (per non essere
intellegibile facilmente) da potersi appaiare a quello
tipico dei ggiaggianesi; fu in questo
periodo che la voce ggiaggianese subí una sorta di ammodernamento, allorché
(come nel 1961, con felice intuizione chiarí il grandissimo prof. Rohlfs ) accostando a ggiaggianese il nome proprio George
usatissimo fra gli alleati si ottenne giargianese,
nelle medesime accezioni surriportate.
Brak
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