LA FESTA DELLA 'NZEGNA
Subito l'eco del miracolo si diffuse ovunque e frotte di pellegrini giunsero alla chiesa che ormai era chiamata "della Catena". I miracoli si moltiplicarono e la Madonna della Catena divenne patrona di molti comuni dell'isola, fu venerata in tantissimi altri ed il suo culto arrivò in tutto il Sud Italia.
Ma in cosa consisteva la festa della ‘NZEGNA? Lo spiego.
Una banda di musicisti guidata dal classico Pazzariello era chiamata per guidare una processione che, partita dal Pallonetto era diretta a Palazzo Reale. Durante la corsa, il corteo, si fermava nelle due chiese del quartiere, Santa Lucia a mare e Madonna delle Catene, la santa venerata.
Giunto in Piazza del Plebiscito, il corteo di giullari accoglieva tra le sue fila un luciano in carrozza travestito da Ferdinando II di Borbone (Palermo, 12 gennaio 1810 –† Caserta, 22 maggio 1859)ed una luciana personificante la consorte Maria Cristina (Cagliari, 14 novembre 1812 – †Napoli, 31 gennaio 1836) e seguíto da "cortigiani" riprendeva la sua corsa verso il mare per un bagno purificatore,détto ‘o calatone nel quale venivano coinvolti anche ignari e recalcitranti spettatori, trascinati a viva forza nel corteo e poi spinti nelle acque del porticciuolo ed infine issati a bordo di addobati gozzi (per il tramite di robuste funi) sui quali erano inalberate festose bandiere e variopinte insegne donde il termine 'nzegna. Con il che faccio piazza pulita dell’errata idea di qualcuno che pensa che il termine derivi da insegnare (a nuotare), atteso che in pretto napoletano non esiste il verbo insegnare che è reso con l’ onnisignificante ‘mparà.Nessun vero napoletano direbbe:Oje te ‘nzegno a nnatà! (Oggi ti insegno a nuotare), ma direbbe: Oje te ‘mparo a nnatà! Ugualmente è da scartare l’idea(anche se accolta da Ferdinando Russo nel suo poemetto ‘O Luciano d’’o Rre) che ‘NZEGNA derivi dal verbo ‘ncignà [disceso dal tardo latino encaeniare modellato su di un greco koinòs (nuovo) es. :s’è ‘ncignato ‘nu vestito nuovo: à indossato per la prima volta un vestito nuovo ]; ‘ncignà è verbo atto a significare il principiare con riferimento al fatto che durante la festa si indossassero abiti nuovi.Ancóra una volta fervida fantasia! Ricordo infine che i reali apprezzavano queste e altre manifestazioni popolari e Ferdinando II era, a sua volta, molto amato dai luciani. E particolarmente prima di partire per le vacanze estive amava partecipare di persona alla festa di talché spesso nel corteo v’erano due Ferdinando II il vero ed il figurante.
Una banda di musicisti guidata dal classico Pazzariello era chiamata per guidare una processione che, partita dal Pallonetto era diretta a Palazzo Reale. Durante la corsa, il corteo, si fermava nelle due chiese del quartiere, Santa Lucia a mare e Madonna delle Catene, la santa venerata.
Giunto in Piazza del Plebiscito, il corteo di giullari accoglieva tra le sue fila un luciano in carrozza travestito da Ferdinando II di Borbone (Palermo, 12 gennaio 1810 –† Caserta, 22 maggio 1859)ed una luciana personificante la consorte Maria Cristina (Cagliari, 14 novembre 1812 – †Napoli, 31 gennaio 1836) e seguíto da "cortigiani" riprendeva la sua corsa verso il mare per un bagno purificatore,détto ‘o calatone nel quale venivano coinvolti anche ignari e recalcitranti spettatori, trascinati a viva forza nel corteo e poi spinti nelle acque del porticciuolo ed infine issati a bordo di addobati gozzi (per il tramite di robuste funi) sui quali erano inalberate festose bandiere e variopinte insegne donde il termine 'nzegna. Con il che faccio piazza pulita dell’errata idea di qualcuno che pensa che il termine derivi da insegnare (a nuotare), atteso che in pretto napoletano non esiste il verbo insegnare che è reso con l’ onnisignificante ‘mparà.Nessun vero napoletano direbbe:Oje te ‘nzegno a nnatà! (Oggi ti insegno a nuotare), ma direbbe: Oje te ‘mparo a nnatà! Ugualmente è da scartare l’idea(anche se accolta da Ferdinando Russo nel suo poemetto ‘O Luciano d’’o Rre) che ‘NZEGNA derivi dal verbo ‘ncignà [disceso dal tardo latino encaeniare modellato su di un greco koinòs (nuovo) es. :s’è ‘ncignato ‘nu vestito nuovo: à indossato per la prima volta un vestito nuovo ]; ‘ncignà è verbo atto a significare il principiare con riferimento al fatto che durante la festa si indossassero abiti nuovi.Ancóra una volta fervida fantasia! Ricordo infine che i reali apprezzavano queste e altre manifestazioni popolari e Ferdinando II era, a sua volta, molto amato dai luciani. E particolarmente prima di partire per le vacanze estive amava partecipare di persona alla festa di talché spesso nel corteo v’erano due Ferdinando II il vero ed il figurante.
Satis est.
Raffaele Bracale Brak
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