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· SCIORBA D’’O CHIANCHIERE
· zuppa del beccaio
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· ingredienti e dosi per 8 persone
· 1,5kg di polpa di maiale (misto di spalla e di pancetta tesa) in tocchetti di cm. 4 x 3 x 2;
· 1 bicchiere di olio d'oliva e.v.p.s. a f. ;
· 1 etto di strutto;
1 cipolla dorata tritata;
· 400 g di pomidoro sbollentati e pelati o pari peso di pelati in iscatola privati del liquido di conserva;
· 2 spicchi di aglio mondati e schiacciati;
· 700 g di patate vecchie tagliate a dadini;
· 4 peperoni quadrilobati mondati di picciolo, semi e costoline interni e divisi in falde della grandezza d’un pollice;
· 1 foglia di alloro,
· 1 pizzico di origano,
· Sale fino alle erbette q.s.
· Pepe nero q.s.
· farina q.s.
· 1 bicchiere di vino rosso secco;
· Un litro e mezzo di acqua;
· 1 dado da brodo vegetale;
piperna tritata q.s.
8- 10 etti in fette di pane casareccio (da palatone o panella) tagliato in cubi da 2 cm. di spigolo, poi per metà bruscati al forno(220°), e per l’altra metà fritti nello strutto bollente.
Procedimento
Cominciare
bruscando al forno (220°) la metà dei cubotti di pane casareccio e friggendone
l’altra metà in una padella di ferro nero nello strutto bollente. A seguire in
un capace tegame (possibilmente) di
terracotta versare il bicchiere di olio d'oliva e.v.p.s. a f. e farvi appassire
a fuoco vivace una cipolla tritata.
Aggiungere i tocchetti di carne,abbondantemente infarinati, regolare di sale e farli rosolare per circa 40
minuti, bagnando con un bicchiere di vino rosso secco. Trascorsi i primi 20 minuti, unire 400 g di pelati, 2 spicchi
d'aglio mondati e schiacciati, una foglia (spezzettata a mano) di alloro, un
pizzico di origano, ed abbondante pepe
nero.
Dopo la rosolatura, cuocere il tutto per
altri 20 minuti circa a fuoco basso e
poi unire dapprima le falde di peperoni e súbito dopo 700
g di patate vecchie sbucciate e tagliate a dadini di un
cm. di spigolo.
Bagnare con un litro e mezzo di acqua
calda in cui sia disciolto il dado da brodo, far bollire per circa 30 minuti ed alla fine, a fuochi spenti aggiungere la piperna tritata.Regolare
eventualmente di sale e pepe, indi versare la sciòrba sul pane abbrustolito al forno, disposto in
scodelle di coccio e servirla calda di
fornello; trattasi di un asciolvere semplice, ma molto gustoso e vale dunque la
pena di provare questa zuppa!
nota linguistica
la voci sciòrba/sciòrbacca che valgono zuppa sono due forme di un’antichissima voce napoletana (17° sec.) ormai assolutamente desueta che fu usata quasi esclusivamente nelle zone popolari della città bassa (Porta Capuana e dintorni) con derivazione dall’arabo persiano sciorbach che è da un tema verbale sciaríba (bere). Specialmente la seconda forma:sciorbacca fu usata anche per traslato in senso dispregiativo (suggerito forse dal suffisso acca cfr. vigli-acco/a) nei confronti di una donna non avvenente ed a maggior disdoro lamentosa, fastidiosa e lutulenta tal quale una sciorba(zuppa). Oggi a Napoli di una tale donna (seppure inelegantemente si direbbe: “Leta, le’ ca sî ‘na zuppa!” (Lèvati, lèvati,togliti via, giacché sei una zuppa!) Temporibus illis si disse analogamente Leta, le’ ca sî ‘na sciòrbacca!
Vini: Corposi vini rossi campani (Solopaca, Aglianico, Piedirosso, Taurasi) serviti a temperatura ambiente.
Mangia Napoli, bbona salute!
raffaele bracale
raffaele bracale
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