sabato 13 febbraio 2021

VARIE [13.02.21]

1.-PIGLIÀ ASSO PE FIJURA

Ad litteram: prender asso per figura Id est: Detto di chi  incorre in un grossolano errore, confonde due elementi d'aspetto e valenza completamente diversi; locuzione mutuata dal giuoco delle carte napoletane nel quale giuoco solo un giocatore molto inesperto  ed incapace può incorrere nell'errore di confondere l'asso  con il fante o il cavallo o il re.

 2.-PIGLIÀ 'A BANCA 'E LL'ACQUA P''O CARRO 'E PIEREROTTA  oppure PIGLIÀ 'A SPUTAZZA P''A LIRA 'ARGIENTO.

Ad litteram: confondere il banco della mescita dell'acqua per il carro  della festa di Piedigrotta oppure confondere uno sputo per una lira di argento Locuzione con cui si indicano sesquipedali errori in cui incorrono soprattutto gli stupidi ed i disattenti  atteso che, per quanto coperto di elementi ornativi il piccolo banco dell'acquaiolo non può mai  o meglio, non poteva mai  raggiungere l'imponenza di un carro della festa di Piedigrotta, né mai un volgare sputo può esser confuso con una moneta d'argento.Per altri macroscopici errori vedi il seguente.

3.  HÊ SBAGLIATO PALAZZO!

Ad litteram: Ài sbagliato  palazzo! Id est: Ài malamente equivocato, ài preso un madornale granchio, ti sei comportato malissimo; avresti dovuto comportarti in maniera ben diversa; locuzione che segnala non un qualsiasi tipo di errore o qui pro quo, ma che attiene può specificatamente a quegli errori comportamentali  capaci di suscitare in chi ne subisce gli effetti,   sensibile,  amaro dispiacere e il vago desiderio che colui che abbia sbagliato il palazzo si ravveda prontamente e, se può, ponga riparo all’errore nel quale è intercorso.

Esistono poi molti altri modi di segnalare  e bollare errori commessi  che non attengono al comportamento , ma sono generici, anche se- a volte - piú macroscopici lapsus; tra  questi altri modi di dire segnalerò:

4.- PIGLIÀ ‘O STIPO PE DON RAFELE (confondere un armadio con un tal don Raffaele;locuzione mutuata da una farsa pulcinellesca, nella quale il tale don Raffaele era cosí corpulento da esser confuso con uno stipo(etimologicamente deverbale del verbo stipare=accumulare; lo stipo è l’armadio atto all’accumulazione);

5.- PIGLIÀ ‘O CUOPPO ‘AULIVE P’’O CAMPANARO ‘O CARMENE (confondere il cartoccio conico contenente le olive con il campanile del Carmine Maggiore) confusione iperbolica ed impensabile non potendosi mai paragonare un piccolo cartocetto, sia pure conico con lo svettante e massiccio campanile del Carmine Maggiore campanile adiacente l’omonima basilica napoletana fatta erigere a partire dal 1301 con le elargizioni di Elisabetta di Baviera, madre di Corradino di Svevia e con le sovvenzioni di Margherita di Borgogna, seconda moglie di Carlo I d’Angiò; il campanile   tirato su dall’architetto Giovan Giacomo di Conforto e dal frate domenicano  fra’ Nuvolo che lo coronò con la cella ottagonale e la cuspide a pera carmosina, è uno dei monumenti piú famosi e riconoscibili della città partenopea e confonderlo con un risibile cartoccetto d’oliveè veramente indice di confusione mentale grave ed imperdonabile;

6.- PIGLIÀ ‘O CAZZO D’’O CIUCCIO P’’A LANTERNA 'O MUOLO(iperbolicissima confusione tra il membro dell’asino ed  il faro del Molo). e molte altre  sulle quali è piú opportuno non soffermarsi.

7.PIGLIÀ ‘NU ZZARRO (prendere un granchio,un abbaglio,  incorrere in un inciampo che determini all’errore) infatti la parola zzarro dall’arabo  zahr è il dado ma anche il sasso sporgente dal suolo, quel sasso in cui si può inciampare.

                                                         Raffaele Bracale

                                                               

 

 

 

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