DOMANDARE E DINTORNI
Anche questa volta
mi trovo a raccogliere una garbata provocazione
del mio caro amico P.D.F.(i consueti problemi di riservatezza mi
costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) che,memore ch’io
abbia piú volte affermato che il napoletano sia piú preciso e circostanziato
dell’italiano, mi à chiesto di
elencargli ed illustrare le eventuali
voci del napoletano che possano rendere acconciamente
quella italiana dell’epigrafe.Accogliendo
la richiesta dell’amico gli ò cosí testualmente risposto: Caro amico premetto
che il verbo dell’ italiano domandare
[ dal lat. demandāre: ‘affidare’, poi ‘affidare l’incarico di informarsi’,
quindi ‘chiedere’] è usato in numerosi significati, quali 1.
rivolgersi a qualcuno per sapere qualcosa, 2. rivolgersi a qualcuno per
ottenere qualcosa, 3. (lett.) desiderare; invocare. Nel napoletano
che è molto piú circostanziato dell’italiano troviamo numerosi distinti verbi che sono
nell’ordine:
dimannà
ed
il suo rafforzativo addimannà [ambedue dal lat. demandāre con prostesi di un
ad nel caso del rafforzativo] nel
significato di chiedere per avere una risposta
anche semplicissima quale un sí od un no.
ascià
[dal
lat. adflare(annusare) con il tipico mutamento partenopeo FL in SCI come per il
latino flos diventato sciore in napoletano, come in flumen diventato sciummo
etc. ]nel significato di chiedere, invocare
qualcosa, ma farlo con intensa applicazione comportandosi quasi come un
cane che annusi per trovare la traccia cercata;
cercà
[lat. tardo circāre ‘andare intorno’ al posto di circum-ire] nel
significato di domandare con insistenza, quasi petulantemente.
Mmèstere [da
un “in”illativo + il lat. volg. vèstere per il cl. vestíre] usato nel
significato di fare richieste tanto inopportune ed improvvise da risultare per
chi le riceve fastidiose come un urtone, una stoccata anche figurata; prima di
proseguire faccio notare che l’italiano non à il corrispettivo del verbo
napoletano; proseguo
spià
[denominale
del gotico *spaiha;] nel significato di chiedere per ottenere una
risposta corredata di esauriente spiegazione. Faccio notare che
l’italiano anche di questo verbo non à
un esatto corrispettivo, atteso che
quello che lo parrebbe essere “spiare” e non lo è quantuque etimologicamente
derivi dal got. *spaihōn, affine al lat. specĕre ‘guardare’, vale osservare
attentamente e di nascosto il comportamento e l’attività altrui per scoprire,
sapere qualcosa o anche solo per ricavarne indizi, elementi utili e trova il
suo corrispondente nel napoletano
spiunà
[etimologicamente
denominale del francone
spëho], verbo che non va confuso con il precedente “spià”.
E qui faccio punto fermo augurandomi d’essere stato chiaro
ed esauriente ed aver soddisfatto la curiosità dell’amico P.D.F. quella dei miei ventiquattro lettori e di chi forte si imbattesse in queste
paginette.Satis est.
R.Bracale Brak
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