giovedì 11 marzo 2021

LA ROTACIZZAZIONE O ROTACISMO DELLA CONSONANTE D.

 

LA ROTACIZZAZIONE O ROTACISMO DELLA CONSONANTE D.

 

Rammento qui  che nel napoletano è frequente il fenomeno della rotacizzazione o rotacismo di origine  osco mediterranea  della consonante occlusiva dentale sonora D che viene traformata nella  consonante liquida vibrante  R per cui alcune parole che etimologicamente comporterebbero la presenza  della dentale sonora D vengono rese anche o alternativamente con   la liquida vibrante  R ( ess: pède [< lat. pede-m] e père – dicere[<lat. di(ce)re] e ricere – dito[<lat. di(gi)tu-m] e rito – Madonna[<lat. mea domina] e Maronna). Mette conto a questo punto rammentare che, purtroppo, soprattutto nel parlato, sia invalso il deplorevole uso di pronunciare  ad es.

Maronna anche quando l’autore abbia usato la forma Madonna ed analogamente trasformare arbitrariamente ad es. in pede quando ci sia scritto correttamente père atteso che in napoletano  d’un termine sono ammissibili e corrette ambedue le forme, sia quella che usasse l’etimologica  dentale sonora D, sia quella che usasse al suo posto la liquida vibrante  R e nessuno può arbitrariamente trasformare  l’una nell’altra o viceversa e dunque ci si deve attenere al testo usato dall’autore e leggere o dire ad es. Madonna se cosí è scritto e non trasformar la parola in Maronna; e ciò valga anche ad es. per pède da non leggere père o anche tridice da non leggere tririce et versa vice  bisogna evitare di leggere  pède se è scritto  père o anche tridice quando fósse scritto  tririce e cosí via. Preciso cioè che se un autore intende far leggere Maronna o père,broro, tririce etc. deve scrivere Maronna o père,broro, tririce etc.e non Madonna o pède,brodo, tridice etc. che se vergati con la dentale (D) vanno lètti con la dentale. Concludendo dico e proclamo  che i testi vanno rispettati e   se si trova scritto ad es. Madonna non v’à ragione di leggere o addirittura cantare Maronna come purtroppo mi è capitato e càpita di ascoltare.

E mi fermo qui evitando di scendere in inutili polemiche con qualcuno tra  addetti ai lavori  o  appassionati filologi  che, senza addure serie e conclamate ragioni linguistiche  affermasse il contrario di quanto ò esposto.Satis est.

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