sabato 24 luglio 2021

LL’ABBETIELLO è PPICCERILLO MA CHINO ‘E DEVUZZIONE.

 

LL’ABBETIELLO è PPICCERILLO MA CHINO ‘E DEVUZZIONE.

Ad litteram: lo scapolare è piccolo, ma pieno di [segni di] devozione.

Al di là del significato della prima lettura che fa riferimento ad uno scapolare devozionale farcito non di un solo, ma di piú santini benedetti, l’espressione è usata per alludere, in senso positivo, ad un soggetto   che   benché piccolo d statura o poco prestante fisicamente, abbia molte doti positive quali intelligenza, acume, solerzia, attaccamento al lavoro e/o allo studio. Talora la locuzione è usata con sarcasmo, in senso negativo, in relazione a bambino/a che a dispetto della giovanissima età sia cosí tanto esuberante da procurar danni con la sua azione da scavezzacollo.

A questo punto potrei porre un punto fermo, ma trovo opportuno, per completezza, parlar del significato esatto e dell’etimologia del termine abbetiello; premesso che l’abbetiello napoletano è il corrispettivo dell’italiano abitino che a sua volta è un sinonimo di scapolare mi corre l’obbligo di soffermarmi su tale ultimo termine  dicendo che  SCAPOLARE [dal lat. scapula, "spalla"] indicò in origine   una parte, quella  piú caratteristica dell'abito della maggior parte degli ordini monastici, adottata anche da altri ordini e congregazioni religiose, consistente in una lunga pezza rettangolare di stoffa che, lasciando passare la testa da un foro centrale, pende più o meno sul dorso e sul petto. Il suo colore varia secondo gli ordini monastici; con ogni probabilità pare che tragga origine dall'abito indossato per preservare le vesti ordinarie dei monaci addetti al  lavoro delle terre degli antichi monaci benedettini. Poi anche gli oblati e i membri di secondi e terzi ordini ricevettero lo scapolare proprio dell'ordine rispettivo, come segno di dipendenza da esso. In progresso di tempo, per maggior comodità dei terziarî secolari, lo scapolare venne ridotto a due piccoli pezzi di stoffa, spesso contenenti  reliquie o immagini sacre, riuniti da due semplici nastri che poggiano sulle spalle. L'uso di portare uno scapolare della stessa forma dei precedente, ma di dimensioni anche minori, detto perciò piccolo scapolare, fu esteso anche ai membri di confraternite dipendenti da ordini religiosi;il piccolo  scapolare, dapprima in Sicilia [cfr. Verga]  prese il nome di abitino che rivela ancora la sua origine e pervenuto a Napoli divenne abbetiello che è appunto il diminutivo locale del sostantivo abbito. Ma a poco a poco, allontanandosi sempre più dall'idea primitiva, lo scapolare servì anche di semplice distintivo di confraternite o pie unioni indipendenti da famiglie religiose, e alcuni scapolari si possono portare senza entrare in un'associazione pia. Gli scapolari più antichi e più conosciuti sono: quello bianco della SS. Trinità, quello rosso della Passione, quello bruno o nero della B. Vergine del Carmine (che, per esser diffusissimo, si suole chiamare "lo scapolare"  per antonomasia), quello nero dell'Addolorata, quello ceruleo dell'Immacolata Concezione, quello giallo e violetto di S. Giuseppe, ecc. È condizione essenziale per godere dei privilegi spirituali, che lo scapolare sia di lana e benedetto legittimamente e che venga portato continuamente nel modo consueto. Quest'ultimo obbligo fu modificato da un decreto del S. Uffizio (16 dicembre 1910), che permette di sostituire lo scapolare con una medaglia- scapolare avente da un lato l'immagine del S. Cuore di Gesù e dall'altro quella della Madonna. Satis est.

R.Bracale Brak

Nessun commento:

Posta un commento