giovedì 11 novembre 2021

TRAMME E DINTORNI

 

TRAMME E DINTORNI

Cerco qui di sèguito di dare un’ esauriente risposta all’amico carissimo S.C. (che per le consuete opportunità di riservatezza, indico con le sole iniziali…) che si è detto sorpreso di essersi imbattuto, in alcune sue letture napoletane, in ben tre modi diversi di rendere il termine tram   e mi à chiesto di suggerirgli quale sia il modo piú corretto di rendere in napoletano il suddetto vocabolo.

Premesso che il napoletano non ama parole che terminano per consonante(cfr.  alibi tramme←tram, bisse←bis, barre←bar,gasse←gas,  autobbusso←autobus etc. con l’ unica eccezione  della negazione nun che tuttavia talora diventa none ) a far tempo dai primi del millenovecento provvede  a rendere i termini terminanti per consonante con il raddoppiamento espressivo della consonante e paragoge di un suffisso che spesso fu ed ancóra è una semplice vocale di tono evanescente [cfr. tramme< tram, gasse<gas, barre<bar etc.] ma in precedenza si adottarono suffissi piú complessi o indicativi; nel caso di tram infatti [cfr. Ferdinando Russo in ‘Mparaviso che usò il suffisso “asso”  suffisso tonico ( con accio ed azzo dal lat. aceus) per aggettivi spesso sostantivati e talora per sostantivi, dapprima [cfr. accio] con valore peggiorativo e poi [cfr. asso] accrescitivo ed infine [cfr. azzo] accrescitivo e peggiorativo; ed ancóra sempre nel caso di tram [cfr. Armando Gill nella sua divertente canzone “E allora?”] si adottò una lettura di comodo dell’inglese tramway ottenendo un trammvué badando però a non far quasi sentire la V per cui lo spettatore percepí: trammuè  voce molto adatta ai versi di una canzone. Per cui non c’è da farsi meraviglie se una parola abbia avuto tre diverse evoluzioni, però se dovessi consigliare l’amico S,C. gli direi di usare a preferenza  tramme o pure tramuasso nel caso gli occorresse un accrescitivo.

Satis est. Raffaele Bracale

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