CUMMARA E CUMPARO
Questa volta è stata la
mia carissima nipotina R. B. (i consueti problemi di riservatezza mi
costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) a chiedermi per le vie brevi di chiarirle le esatte accezioni della voce
napoletana in epigrafe. L’accontento
qui di sèguito augurandomi con queste paginette di soddisfare la sua curiosità
ed interessare qualcun altro dei miei ventiquattro lettori.
Cominciamo con il precisare che nell’idioma napoletano la
voce in epigrafe à molte accezioni di cui una icastica e furbesca su cui mi
soffermerò con attenzione. Ordunque per
la precisione con il termine
cummara s.vo f.le[dal lat. tardo commatre(m),
comp. di cum 'con' e mater -tris 'madre'] si indica:
1 in primis
a. Donna che aiuta una sposa durante le nozze o una gestante durante il parto.
a. Donna che aiuta una sposa durante le nozze o una gestante durante il parto.
a1.Madrina che tiene a
battesimo o a cresima un bambino, (ed anche, rispetto a lei, la madre del
battezzato o del cresimato).
b. Levatrice, in quanto era lei che olim in alcuni rioni popolari era delegata a presentare il neonato al battesimo.
b. Levatrice, in quanto era lei che olim in alcuni rioni popolari era delegata a presentare il neonato al battesimo.
b1
con l’appellativo specificativo di cummara
d’ogne la levatrice o madrina di battesimo che s’assumeva il compito di
tagliare la prima volta le unghie al neonato.
2 per estensione.
a. Donna, per solito,amica che fa da testimone alle nozze (rispetto allo sposo o alla sposa, e reciprocamente la sposa rispetto alla testimone o al testimone).
b. Vicina di casa, legata da rapporti di lunga amicizia e confidenza.
c. in senso spregiativo pettegola, donna curiosa, chiacchierona, linguacciuta, maldicente, ciarlona.
2 per estensione.
a. Donna, per solito,amica che fa da testimone alle nozze (rispetto allo sposo o alla sposa, e reciprocamente la sposa rispetto alla testimone o al testimone).
b. Vicina di casa, legata da rapporti di lunga amicizia e confidenza.
c. in senso spregiativo pettegola, donna curiosa, chiacchierona, linguacciuta, maldicente, ciarlona.
d.
come eufemismo (addizionata dell’agg.vo secca) nome
con cui qualche volta viene indicata la morte;
e. in senso
furbesco amante, donna che
à una relazione amorosa, spec.
extraconiugale o ritenuta comunque illecita.Interessante il collegamento semantico tra questa accezione e
quelle precedenti (sub 2/a –b) che si coglie nel fatto che, per inteso comune,
i rapporti di amicizia (come quelli intercorrenti tra testimoni di nozze e/o
vicine di casa) possono degenerare in relazioni amorose extraconiugali ed
illecite
d. Appellativo che nelle favole si aggiunge talora a nomi di animali: cummara golpa (comare volpe) etc.
d. Appellativo che nelle favole si aggiunge talora a nomi di animali: cummara golpa (comare volpe) etc.
Aggiungo che
Corrispettivo al maschile della voce esaminata è la voce cumpare
s.vo m.le [che è dal lat. tardo compatre(m), comp. di cum
'con' e patre-m 'padre'] e che à le seguenti accezioni:
1 (region.) colui che tiene un bambino a battesimo o a cresima: far da compare | compare d'anello, di matrimonio, 1.a compare d'anello, di matrimonio testimone matrimoniale
2 (antiq. o dial.) appellativo familiare con cui ci si rivolge ad vicino di casa o ad un uomo che si conosca.
3 (fam.) complice: ‘o mariuolo e ‘o cumpare(il ladro e il suo compare).
4 (in senso furbesco) amante, uomo che à
una relazione amorosa, spec. extraconiugale o comunque illecita. Anche in questo caso il
collegamento semantico tra questa accezione e quelle precedenti (sub 1.a
e 2)
si coglie nel fatto che, per inteso comune, i rapporti di amicizia (come
quelli intercorrenti tra testimoni di nozze e/o vicine di casa) possono
degenerare in relazioni amorose extraconiugali ed illecite.
Rammento a margine che l’accezione sub 1.a compare d'anello, di matrimonio in napoletano corrente e
popolare si rende con cumpare ‘e fazzuletto (compare di fazzoletto)
atteso che tale principale testimone di
nozze soleva offrire in regalo ai nubendi le vere matrimoniali presentandole
in un vassoietto poggiate su di un candido fazzoletto di seta che poi diventava
di proprietà dello sposo.
E qui penso di poter far punto
convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto mia nipote nella sua
curiosità cognitiva ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori
e piú genericamente chi dovesse
imbattersi in queste tre paginette.Satis
est.
Raffaele Bracale
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