martedì 18 febbraio 2020

DUE ANTICHE PAROLE NAPOLETANE: ANNAMMECATA – RUCIELLO


DUE ANTICHE PAROLE NAPOLETANE: ANNAMMECATA – RUCIELLO
Anche questa volta faccio sèguito ad  un  quesito rivoltomi dall’amico N.C. (al solito, motivi di riservatezza mi impongono di  riportar solo le iniziali di nome e cognome di chi mi scrive per sollecitar ricerche) occupandomi delle voci napoletane per chiarirne portata ed etimo. Premetto che trattasi di voci antiche e pressoché desuete soprattutto la prima, ma icastiche e che un tempo furono sulla punta della penna di autori partenopei quali Raffaele Viviani ed Ernesto Murolo adusi ad attingere a piene mani nella vivezza del  parlato popolare. Tanto détto entro in medias res ed affronto i due termini:
annammecata  agg.vo f.le = 1 - legata da vincoli di affettuosa amicizia; 2 – détto di donna  che abbia legami amorosi con qualcuno o addirittura  con lui  viva more uxorio. Etimologicamente trattasi di un part. pass. agg.vato al f.le di un presumibile *annemmecà=   amicarsi, accordarsi, fare amicizia, fraternizzare, intendersela dal lat. in + amicare→annammecare/à  con raddoppiamento espressivo della nasale (N) e della successiva nasale bilabiale (M).
ruciello/rociello doppia morfologia d’ un unico s.vo m.le =  crocchio, capannello, assembramento in circolo di persone vocianti; fanno ruciello/rociello soprattutto le donne spettegolanti o i bambini festosi. Etimologicamente la voce è un derivato [quale diminutivo(ròtula)] del lat. rŏta;  molto anticamente (cfr.  in Gabriele Fasano[Solofra ( AV) 1645-?]) infatti il termine fu rotiello; normale la successiva  risoluzione del parlato   in C dell’originaria T (cfr. ruciuliare←rotolare, suggeco←suddito, vummecà←vomitare etc.).      
Non mi pare ci sia altro da aggiungere per cui mi fermo qui, sperando d’avere accontentato l’amico N.C. ed interessato qualcun altro  dei miei ventiquattro lettori e  chi  forte dovesse imbattersi in queste paginette. Satis est.
Raffaele Bracale

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