sabato 11 aprile 2020

SBACCELLARE


SBACCELLARE
Questa volta è stato il  caro amico A. M. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) a  chiedermi via e-mail di spender qualche parola per illustrare   significato e portata del verbo spiculà, a suo dire udito nel significato di “sbaccellare”. Gli ò cosí testualmente risposto:


Carissimo rispondo alla tua mail e ti significo che è la prima volta che mi occorre di leggere il verbo “spiculà” nel significato di sbaccellare. Devo ritenere, in tutta sincerità,  che si debba trattare di un uso provinciale; in effetti il desueto verbo spiculà denominale di spiculo (=spicchio) [dal lat. spicul-um], veniva usato a Napoli nel significato di ridurre in ispicchi gli  agli o gli  agrumi (arance, mandarini); nel significato di sbaccellare fu ed è usato uno tra ammunnà (rafforzativo di mmunnà [dal lat. mundaremunnare]), scugnà[dal lat. ex-cunearescunearescugnare],  oppure sgranà[ denominale del lat. granum con prostesi di una S distrattiva]ed anche spullecà[da un lat. volg.*spullicare]usato nel significato primo di sgranare riferito al mais o alle salsicce private del budello . Aggiungo  di aver udito, ma solo  dalla bocca di  un sacerdote d’origini contadine il quale ancorché dotto usò nel  significato di sbaccellare anche il verbo sbajanellà  [a lume di naso denominale del lat. volg. vaginellabaginellabajanella= baccello/siliqua, con prostesi di una S distrattiva] Di piú non saprei dirti. E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico A.M. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente  chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
 Raffaele Bracale

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