giovedì 30 aprile 2020

UOSEMO & SPARATRAPPO


UOSEMO & SPARATRAPPO
Questa volta è stato il  caro amico F. D.S. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) ad accomunare in un’unica richiesta due termini che nulla ànno in comune,chiedermi di spendere qualche parola per chiarirgli  significato e portata delle due parole    in epigrafe.
Non mi chiedo perché l’amico abbia accostato termini cosí diversi tra loro ed entro in argomento cominciando dalla seconda voce che non presenta alcun problema per ciò che attiene al significato e solo qualche incertezza per l’etimo. Comincio cioè con il dire che con la voce
·         sparatrappo  s.vo m.le si indica il cerotto cioè una striscia di tela con un lato adesivo che serve a fissare bende o garze di medicazione; in origine con la voce in esame si indicò un tessuto imbevuto di liquidi medicamentosi, da applicare su ferite o piaghe; successivamente con il medesimo nome si indicò  ed indica una   garzetta sterile o medicata fissata a un sottile supporto adesivo, da applicare su piccole ferite. Per quanto riguarda l’etimo della voce napoletana a margine c’è da scegliere in quanto voci simili donde s’è potuto trarre quella napoletana sono attestate sia nel francese (sparadrap)
 che nello spagnolo(sparadrapo) senza dimenticare il latino medioevale sparadrapu(m) da cui mi pare abbiano tratto il francese, lo spagnolo e persino l’antico italiano  (sparadrappo) ; tuttavia per il napoletano propendo per la culla iberica cioè sparadrapo  a cui bastò sostituire l'occlusiva dentale sonora (d) con la corrispondente l'occlusiva dentale sorda (t) e raddoppiare espressivamente la consonante occlusiva bilabiale sorda (p→pp) senza dover ricorrere alla paragoge della sillaba finale po qualora sparatrappo fosse derivata dal francese (sparadrap).
Ciò detto passo alla piú complessa voce uósemo per la quale dovrò alquanto dilungare.Orbene
uósemo  è un s.vo neutro di vario significato :
1 fiuto, il senso dell'odorato (détto soprattutto di quello dei cani);
2 sentore, sesto senso, sensazione, impressione indistinta vaga, incerta, ma avvertita;
3 intuizione.
Esemplifico per chiarire i concetti: si parla di uósemo riferendosi ad un cane che entri in  agitazione,in ansia,  in frenesia,   appena abbia il sentore che il padrone stia per metter la chiave nella toppa di casa; si parla altresí  di uósemo  allorché un bimbo si mostri improvvisamente ilare o giulivo appena abbia l’impressione indistinta che i genitori, tornati dal lavoro, siano prossimi a rilevarlo gratificandolo di un nuovo balacco; ma piú ancóra  si parla di uósemo riferendosi a chi agisca per mera intuizione, andando a  lume di naso, tirando ad indovinare, ma quasi sempre centrando l’obiettivo prefissosi; in quest’ultimo caso si dice jí a uósemo (andare a lume di naso, a fiuto, a sensazione); infine   si parla altresí  di uósemo  e ci si doglie del fatto chiedendosi retoricamente  ma che ttiene ll’uósemo?( ma cosa ài, il sesto senso?!) quando qualcuno sfugga ad un’approntata trappola, vanificando l’azione proditoria di chi gliela aveva approntata. Etimologicamente la voce in esame è un deverbale del greco osmàomai =odorare; infine dal s.vo uósemo il napoletano à tratto il verbo osemà = fiutare, annusare.
 E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico F. D.S.  ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente  chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
 Raffaele Bracale

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