UOSEMO & SPARATRAPPO
Questa volta è stato il
caro amico F. D.S. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono
ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) ad accomunare in un’unica
richiesta due termini che nulla ànno in comune,chiedermi di spendere qualche
parola per chiarirgli significato e
portata delle due parole in epigrafe.
Non mi chiedo perché l’amico abbia accostato termini cosí
diversi tra loro ed entro in argomento cominciando dalla seconda voce che non
presenta alcun problema per ciò che attiene al significato e solo qualche
incertezza per l’etimo. Comincio cioè con il dire che con la voce
·
sparatrappo s.vo m.le si indica il
cerotto cioè una striscia di tela con un lato adesivo che serve a fissare bende
o garze di medicazione; in origine con la voce in esame si indicò un tessuto
imbevuto di liquidi medicamentosi, da applicare su ferite o piaghe;
successivamente con il medesimo nome si indicò
ed indica una garzetta sterile o
medicata fissata a un sottile supporto adesivo, da applicare su piccole ferite.
Per quanto riguarda l’etimo della voce napoletana a margine c’è da scegliere in
quanto voci simili donde s’è potuto trarre quella napoletana sono attestate sia
nel francese (sparadrap)
che nello spagnolo(sparadrapo) senza dimenticare il latino medioevale sparadrapu(m) da cui mi pare abbiano
tratto il francese, lo spagnolo e persino l’antico italiano (sparadrappo) ; tuttavia per il
napoletano propendo per la culla iberica cioè sparadrapo a cui bastò
sostituire l'occlusiva dentale sonora (d) con la corrispondente
l'occlusiva dentale sorda (t) e raddoppiare espressivamente la
consonante occlusiva bilabiale sorda (p→pp) senza dover ricorrere alla
paragoge della sillaba finale po qualora
sparatrappo fosse derivata dal francese (sparadrap).
Ciò detto passo alla piú complessa voce uósemo per la quale dovrò
alquanto dilungare.Orbene
uósemo è un s.vo
neutro di vario significato :
1 fiuto, il senso
dell'odorato (détto soprattutto di quello dei cani);
2 sentore, sesto
senso, sensazione, impressione indistinta vaga, incerta, ma avvertita;
3 intuizione.
Esemplifico per chiarire i concetti: si parla di uósemo
riferendosi ad un cane che entri in agitazione,in
ansia, in frenesia, appena
abbia il sentore che il padrone stia per metter la chiave nella toppa di casa;
si parla altresí di uósemo allorché un bimbo si mostri improvvisamente
ilare o giulivo appena abbia l’impressione indistinta che i genitori, tornati
dal lavoro, siano prossimi a rilevarlo gratificandolo di un nuovo balacco; ma
piú ancóra si parla di uósemo
riferendosi a chi agisca per mera intuizione, andando a lume di naso, tirando ad indovinare, ma quasi
sempre centrando l’obiettivo prefissosi; in quest’ultimo caso si dice jí a
uósemo (andare a lume di naso, a
fiuto, a sensazione); infine si
parla altresí di uósemo e ci si doglie del fatto chiedendosi
retoricamente ma che ttiene ll’uósemo?( ma cosa
ài, il sesto senso?!) quando qualcuno sfugga ad un’approntata trappola,
vanificando l’azione proditoria di chi gliela aveva approntata.
Etimologicamente la voce in esame è un deverbale del greco osmàomai =odorare; infine dal s.vo uósemo il napoletano à tratto il
verbo osemà = fiutare, annusare.
E qui penso di poter
far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico F. D.S. ed interessato qualcun altro dei miei
ventiquattro lettori e piú genericamente
chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
Raffaele Bracale
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