lunedì 27 aprile 2020

TRAMMIARSE


TRAMMIARSE
Questa volta è stato il  caro amico P. G. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome) a  chiedermi via e-mail di chiarirgli  significato e portata del verbo  partenopeo   in epigrafe.
Provvedo súbito premettendo che la voce in esame è una di quegli antichi termini napoletani, presenti già nei calepini del D’Ambra, P.P. Volpe, Andreoli ed in altri, ma quasi del tutto assente nella parlata corrente al segno da poterla ritenere voce desueta, ma è verbo icastico e pregnante che meriterebbe un uso maggiore e continuato atteso i suoi numerosi significati che qui di seguito illustro cominciando con il dire che la morfologia riportata è quella riflessiva di un originario trammià [con etimo nel lat. volg. *trambiare(da collegarsi a s-trambus)] da non confondere con il trammà/ndrammà [che è un denominale di tramma(dal lat. trama(m) con raddoppiamento espressivo della nasale bilabiale (m)] di significato del tutto diverso.
Torniamo alla voce che ci occupa per dire che essa vale: in primis 1) risentirsi, détto di chi  reagisce con irritazione ad atti e comportamenti ritenuti ingiusti e offensivi, di chi si adombra avendosela a male,si  impermalisce incappellandosi, si indispettisce,si  picca, prendendosela, si sdegna, si urta;  e per traslato 2) scuotersi, contorcersi détto delle cose che, quale reazione ad una causa scatenante divergono dal loro normale andare o comportarsi retto e continuo per abbandonarsi a scosse e contorsioni poco controllabili [ad es. una vettura in movimento, a seguito d’una sollecitazione improvvisa (urto o frenata)abbandona il suo consueto moto rettilineo e controllato, per precipitare in un moto agitato e/o contorto. ] Ben altri i significati dI  trammà/ndrammà [ denominale di tramma(dal lat. trama(m)] che vale macchinare,ordire, tessere trame  (tendenti all’ inganno) con estrema furbizia e/o scaltrezza.]. Talora  trammà/ndrammà sono riportati erroneamente come trammià/ndrammià creando confusione.
E qui penso di poter far punto convinto d’avere esaurito l’argomento, soddisfatto l’amico P.G. ed interessato qualcun altro dei miei ventiquattro lettori e piú genericamente  chi dovesse imbattersi in queste paginette.Satis est.
 Raffaele Bracale

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